Dacia Maraini ospite della nuova puntata de Le Ragazze, programma condotto da Gloria Guida e in onda oggi domenica 10 febbraio 2019 in prima serata su Rai Tre. La “scrittrice delle donne” è considerata una delle saggiste più importante del nostro Paese e lei, nata a Fiesole, ha trascorso l’infanzia tra Italia e Giappone, dove venne internata in un campo di concentramento. Tornata in Italia, si trasferì in Sicilia dai nonni materni e successivamente a Roma: sul periodo trascorso a Bagheria ha scritto anche un romanzo. A 18 anni l’esordio letterario con La Vacanza, seguito successivamente da L’età del malessere e A memoria. Particolarmente prosperi gli anni Settanta e Ottanta: dopo aver scritto Memorie di una ladra e Donna in guerra, nel 1973 fondò il Teatro della Maddalena insieme a Maricla Boggio, noto per essere gestito e diretto unicamente da donne.



DACIA MARAINI CHI E’? PREMI E RICONOSCIMENTI

Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana e Ordine del Sol Levante, Raggi in Oro con Rosetta: queste le due onoreficenze nazionali e internazionali ricevute da Dacia Maraini, che nel corso della carriera è stata insignita di numerosi riconoscimenti. Tra questi citiamo il Premio Cimitile, il Campiello, lo Strega e il Premio Città di Bari. Nel 2012 le è stato assegnato il premio Alabarda d’oro per la letteratura e nel 2014 Bocconi d’Inchiostro, mentre dal 2016 è cittadina onoraria di Arona sul lago Maggiore. Lo scorso anno è stata nominata presidente del comitato scientifico di Palermo Capitale italiana della cultura, mentre attualmente è direttrice responsabile della rivista letteraria Nuovi Argomenti, edita da Arnoldo Mondadori Editore.

“PREOCCUPANTE RITORNO AL RAZZISMO”

Recentemente intervistata da Tg Com 24 per l’adattamento teatrale del suo scritto “Una casa di donne”, Dacia Maraini è stata netta: «La libertà delle donne? Il femminismo è servito, ma oggi assistiamo ad un ritorno del razzismo: anche e soprattutto contro le donne». Prosegue la scrittrice: «Qual è il risultato di anni ed anni di lotta femminista? Quella di oggi è senza ombra di dubbio una società più emancipata di 50 anni fa, ma non meno maschilista. Le donne occupano posizioni che una volta non occupavano, sono giornaliste, medici, politiche e anche se non ai vertici, hanno raggiunto livelli impensabili negli anni Settanta. Le donne sono più libere e ne sono orgogliose. Se parli con le giovani di oggi nessuna dice: “io sono una femminista”, ma la loro libertà se la prendono eccome». Una battuta sul femminicidio: «Prima il femminicidio non c’era perché l’uomo dominava ed era legittimato a comandare, adesso invece la donna dice “io me ne vado, sono libera” e questo suscita violenze terribili che arrivano al delitto». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

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