Maria Di Carlo è la donna che negli anni ’70 è stata la protagonista di una vera e propria rivoluzione culturale che ha fatto tremare un piccolo centro in Sicilia. La sua storia di rinascita e di riscatto sarà al centro della puntata de Le Ragazze dove l’ospite ripercorrerà, tra le altre cose, la sua lotta a una società in cui le donne non avevano gli stessi diritti degli uomini. Cattolica praticante, ma dal carattere eccentrico, nasce a Corleone, dove sin da giovanissima comincia a sentire l’avversione nei confronti di quel clima che tende a sottomettere ogni ragazza della sua età. Ha infatti solo 15 anni quando inizia a teorizzare la libertà di costumi, ma per le sue idee rivoluzionarie viene sottoposta a ripetute violenze da parte della sua famiglia, oltre a un esorcismo dal suo padre spirituale; ciò, tuttavia, non arresta la sua voglia di libertà, che trova una appoggio fondamentale nell’incontro con Nino Gennaro.



Maria Di Carlo: “A Corleone c’era una cappa mortifera insopportabile”

Quando Maria Di Carlo incontra Nino Gennaro, giovane fondatore di sede della Federazione Giovanile Socialista, la sua ribellione ai costumi di Corleone ha già avuto inizio. È il giorno in cui la sua classe assiste alla proiezione di “Romanzo popolare”, un film che segna profondamente la sua anima, ma che scatena l’ira della sua insegnate per gli argomenti trattati. “Per la prima volta in vita mia prendo la parola in pubblico – racconta la protagonista di questa storia a Ritaatria.it – Con la gola strozzata e la voce tremolante faccio un intervento nevrotico in cui sostengo che per me non lo era per niente anzi lo trovavo interessante. Aggiungo – continua la Di Carlo – che a Corleone i ragazzi eravamo sotto una cappa mortifera insopportabile e che noi volevamo contaminarci”. A scatenare l’indignazione degli adulti è però il suo discorso sull’amore libero: “Una cosa sacro santa – rivela l’attivista – e se questo significava essere putt*ne ebbene sì, io ero felice di essere una putt*na”.



Maria Di Carlo: “Quando ho scoperto che a Corleone esisteva dell’altro”

Il discorso di Maria Di Carlo fa ben presto il giro di Corleone fino ad arrivare a Nino Di Gennaro, che quello stesso giorno si attiva per incontrarla. “All’uscita del cinema mi viene incontro Nino Gennaro cui hanno già raccontato e mi dice che mi vuole conoscere e che mi manderà un suo libro di poesie – ricorda la protagonista di questa vicenda – Me lo porterà Giovanna una sua amica che diventerà anche mia”. Quel testo così innovativo rappresenta per la Di Carlo una vera e propria boccata d’aria di fronte al pensiero dominante maschilista: “Lo lessi immediatamente. Capivo, non capivo, non so cosa capivo, ma, era una sferzata. Scopro che a Corleone esisteva dell’altro, che c’erano persone molto interessanti che potevo conoscere”. La sua ribellione ha però un prezzo: per tutti – e in particolare per il suo padre spirituale, Fra Cristofaro – i suoi atteggiamenti sono frutto dell’influenza del demonio.

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