Una famiglia italiana bloccata in Venezuela e l’appello di una nonna affinché il figlio col nipotino possa tornare a casa: nell’odierna puntata de I Fatti Vostri tra i protagonisti del salotto di Giancarlo Magalli & co. c’è stata la signora Ines Manganaro che, assieme a suo marito Alfonso Affinita, ha parlato di una vicenda che li sta toccando da vicino ed è strettamente connessa al caos politico nel Paese sudamericano delle ultime settimane. Al pari di tanti cittadini italiani che vivono a Caracas e nelle altre regioni, anche il figlio della signora Manganaro si trova a dover fare i conti con le oggettive difficoltà burocratiche di un Paese nel caos: infatti, assieme alla sua compagna venezuelana, non può partire perché il neonato avuto da pochi mesi non dispone del visto necessario.
“A MIO NIPOTE MANCA ANCHE IL LATTE”
Come ha spiegato a Magalli (nel corso dell’intervista che è possibile rivedere qui) la nonna del bambino nato in Venezuela, i genitori avevano deciso di farlo nascere nel Paese sudamericano per poi tornare in Italia dove i nonni l’avrebbero visto per la prima volta: tuttavia adesso, oltre al problema di poter partire in attesa dei documenti utili dal consolato italiano, il figlio della donna e la moglie (un medico chirurgo estetico venezuelano) c’è anche il fatto che il cibo scarseggia nei supermercati e la coppia preferisce uscire il minimo indispensabile di casa per via dei sommovimenti e del clima di tensione che regna anche nelle zone periferiche del Paese. “Il bambino l’abbiamo solo visto in foto ma mai preso in braccio” ha rivelato la signora Ines Manganaro, spiegando che suo figlio sin da quando è nato il piccolo ha cominciato ad andare presso la sede distaccata del consolato italiano a Caracas per avere il passaporto. “Io però sono molto preoccupata perché mio nipote perde peso giorno dopo giorno e gli manca anche il latte”.
LA NOTA DELLA FARNESINA
Infatti, nel drammatico racconto della donna emerge come la nuora non possa allattare il bimbo e così da qualche giorno il bambino comincia a denotare alcuni problemi e a causa della malnutrizione è calato di peso dai 2,5 kg della nascita a solo 1,8 kg: “Sta diventando scheletrico: al momento riusciamo a sentire nostro figlio solo attraverso messaggi e chiamate Whatsapp” rivela la nonna che tuttavia viene rassicurata da Magalli dato che, tramite la redazione de I Fatti Vostri, ha contattato il Ministero degli Esteri e dalla Farnesina è arrivata una nota ufficiale, secondo cui c’è una speranza che il caso si risolva presto: infatti, il consolato generale italiano a Caracas sarebbe già in attesa di ricevere l’atto di nascita del bimbo e farne la trascrizione nel nostro Paese e quindi non coinvolgerebbe nella trafila affatto le autorità venezuelane con i fisiologici rallentamenti che ne conseguirebbero.