Non si placano le polemiche per la vittoria di Mahmood a Sanremo 2019. Dopo gli attacchi di Matteo Salvini, questa volta a scagliarsi contro il giovane cantante di “Soldi” è Salvatore Picca, prete di Milano che sulla sua pagina Facebook ha bocciato la canzone: “Sarò un sovranista…un fascista…un nazionalista…uno squadrista e tutti gli ista del mondo ma la canzone di Mahmood davvero non si può sentire… è semplicemente vergognosa…ma si è realmente fascisti e razzisti dicendo che non può vincere il festival della canzone italiana una schifezza del genere e che non si può dire a tutto il mondo che la canzone italiana è ridotta a quello schifo????”. Ma non finisce qui, visto che il prete alla fine del suo lungo messaggio prende le difese de Il Volo andandoci giù pesante su Mahmood: “WWWWW IL VOLO… purtroppo hanno avuto una sola pecca non erano musulmani non erano immigrati non erano pieni di tatuaggi non erano drogati erano solo troppo italiani e con una canzone troppo italiana per vincere il festival della canzone italiana”. Polemiche a parte Mahmood si sta godendo questa vittoria e poche ore fa ha annunciato che rappresenterà l’Italia al prossimo Eurovision Song Contest 2019 che si terrà a Tel Aviv: “Ok ve lo posso dire, rappresenterò l’Italia all’Eurovision Song Contest conSoldi. Non vedo l’ora”.
MAHMOOD VINCITORE DI SANREMO 2019
Mahmood si gode la vittoria del Festival di Sanremo 2019 non dando peso a tutte le critiche che sta ricevendo. In un’intervista rilasciata ai microfoni del Quotidiano di Puglia, il giovane artista svela i suoi progetti futuri, replicando a chi non ha condiviso la sua vittoria sul paco del Teatro Ariston. “Mi fanno sorridere. Non ci faccio caso” – dice Mahmood che, sulla canzone “Soldi” con cui ha trionfato a Sanremo, aggiunge – “È una storia di una famiglia non tradizionale, è autobiografica nel senso che prende spunti dalla mia vita”. Nato e cresciuto in Italia, Mahmood ha origine egiziane, un mondo lontano ma che sente vicino al punto che la musica araba fa parte del mondo e dela sua arte. Il cantante, però, rivela di non essere religioso anche se è molto legato alle sue origini al punto da aver scelto di utilizzare anche alcune frasi in arabo per continuare ad avere un legame con l’Egitto: “Sono parole che ho sentito nella mia infanzia, e ho voluto metterle per dare più forza a quel ricordo”.
MAHMOOD E I PROGETTI PER IL FUTURO
La vittoria del Festival di Sanremo 2019 rappresenta solo il primo traguardo per la carriera di Mahmood che, alle spalle, ha già importanti collaborazioni come quella con Marco Mengoni per “Hola”. Il sogno del giovane artista è riuscire a vivere con la sua musica: “Spero di avere la certezza di poter vivere con la mia musica. E, intanto, mi metto al lavoro, ora deve uscire il mio disco, un lavoro che abbiamo pianificato ormai da mesi. Poi voglio fare dei concerti, è la cosa che mi diverte di più”, spiega al Quotidiano di Puglia. Il primo disco di Mahmood uscirà il primo marzo e si chiamerà Gioventù bruciata, come la canzone che lo ha portato a vincere Sanremo Giovani. A maggio, invece, il vincitore di Sanremo 2019 volerà a Tel Aviv per rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest 2019.
LA TELEFONATA DI MATTEO SALVINI
La vittoria di Mahmood ha fatto torcere il naso anche a Matteo Salvini che, la sera della finale del Festival di Sanremo 2019, su Twitter, ha scritto: “Mahmood… mah… la canzone italiana più bella? Io avrei scelto Ultimo, voi che dite?”. In un’intervista rilasciata ai microfoni de La Stampa Salvini ha fatto chiarezza sulla vittoria di Mahmood: “È un ragazzo italiano che suo malgrado è stato eletto a simbolo dell’integrazione – spiega – ma lui non si deve integrare, è nato a Milano. Lo hanno messo al centro di una storia che non gli appartiene”. A tal proprosito, proprio Mahmood, al Quotidiano di Puglia, in merito alle sue origini, ha detto: “ma io sono italiano al cento per cento. Nato a Milano e cresciuto ascoltando De Gregori, Lucio Dalla e Battisti, i preferiti di mia madre”.