Il film di Claudio Giovannesi “La paranza dei bambini”, tratto dal libro di Roberto Saviano, rappresenta l’Italia alla Berlinale, festival del cinema. Su La Repubblica di oggi una intervista con il regista che diresse anche due episodi della serie Gomorra. Il nuovo film, spiega, vuole descrivere i sentimenti di un gruppo di adolescenti, partendo dai loro valori come l’amicizia, l’amore. A quel punto, spiega, irrompe la scelta di fare una vita da criminale, precisando che la fragilità dei personaggi non è presente nel libro, ma è il cuore del film. Per ispirarsi dice di aver guardato il film di Rossellini Germania anno zero e i teen movie anni 80, per raccontare una società basata sul consumo sfrenato: i motorini, i Rolex, i vestiti firmati, la soddisfazione di ogni desiderio basta avere una pistola.



GLI ATTORI

I protagonisti del film sono stati scelti tra ragazzi di Napoli, non sono attori, li ha dovuti selezionare tra 4mila, uno di loro è stato notato su Facebook poi sono andati a cercarlo al bar dove lavora. Il film è stato girato in gran parte nel centro storico di Napoli, senza ricostruire nulla, senza contattare nessun appartenente al mondo illegale, coinvolgendo tutto il rione. Il ricordo più bello, dice, è quando i ragazzi ballano in discoteca e appaiono per quello che si vede nel film, dei fratelli, emozionati ed emozionanti. O quando scelgono vestiti firmati. Per Roberto Saviano, invece, intervistato da Il Mattino di Napoli, il libro “non è solo il racconto di una generazione criminale ma di una intera generazione. Oggi quello che conta è il denaro, accedere ai simboli del successo. I ragazzini della Napoli del Rione sanità non vivono in un ghetto, hanno gli stessi desideri dei milanesi, francesi o tedeschi. Per loro la pistola è una lampada di Aladino cui chiedere qualunque cosa”. Dice che rispetto a quando scrisse il libro la situazione è peggiorata, la camorra chiede il pizzo ovunque.

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