Cesarina Marchetti ha assistito ad una proiezione per il montaggio fatta di nascosto da Visconti. Lo ha raccontato la stessa segretaria di Goffredo Lombardo, presidente della casa di produzione cinematografica Titanus, a “Le Ragazze” che andrà in onda stasera. Parlando de “Il Gattopardo”, ha fatto però una premessa: «Visconti non permetteva nessuna osservazione». E infatti quando Lombardo gli chiese di andare a vedere insieme il montaggio, Visconti gli rispose: «Lo faccio da solo. Non voglio nessuno». Lombardo era molto preoccupato per questo, ma poi Visconti si ammalò e quindi ne approfittò per vedere il montaggio. «Siamo stati cinque o sei ore con queste pizze montate e rismontate, e Lombardo non mi diceva mai niente. Era strano, perché quando un soggetto o un dialogo non gli andava bene faceva subito delle modifiche». Alla fine della proiezione Doniselli lo guardò e gli chiese cosa volesse tagliare. Lui, come racconta Cesarina Marchetti, rispose: «Non si taglia niente. È fatto benissimo». La cosa bella per la segretaria è che «Visconti non ha mai saputo che Lombardo aveva fatto questa proiezione». (agg. di Silvana Palazzo)
Cesarina Marchetti a Le Ragazze
“Il Grande Sopportatore”, ride Cesarina Marchetti. Questo il nome di battaglia di Goffredo Lombardo, produttore cinematografico e fondatore di Titanus, la nota società di produzione napoletana. Cesarina fu sua segretaria per tanto tempo. Nel 2010 è comparsa ne L’ultimo Gattopardo – Ritratto di Goffredo Lombardo; nel 2012, in Giuseppe Tornatore – Ogni film un’opera prima. Il lavoro più importante, però, arriva quest’anno: in Segretarie – Una vita per il cinema è protagonista insieme ad altre cinque assistenti del grande schermo. Questa sera si presenta a Le ragazze, il programma di Rai 3 condotto da Gloria Guida. Lo fa attraverso “aneddoti, rivelazioni, fotografie inedite e grandi classici”, come si legge nella sinossi del docufilm. Sono tante le segretarie “celebri” che nel dietro le quinte hanno scritto trame su trame, rivoluzionando, nel loro piccolo, il cinema italiano. È la sceneggiatura di una vita, che finalmente esce dal cassetto per approdare in sala. Gli altri nomi sulla locandina sono quelli di Paola Quagliero, Liliana Avincola, Anna Maria Scafasci, Resi Bruletti e Fiammetta Profili. La regia è di Raffaele Rago e Daniela Masciale.
Cesarina Marchetti: l’aneddoto del “Sopportatore” a Le Ragazze
Goffredo Lombardo, il “suo” produttore, nacque nel 1920 a Napoli. Dal padre Gustavo ereditò la più grande casa cinematografica italiana, che portò al successo grazie soprattutto a Luchino Visconti. Per il regista milanese lavorò a Rocco e i suoi fratelli e Il Gattopardo. Dopo un periodo non proprio d’oro, a causa degli alti costi di produzione di questi ultimi film, numerosi attori si unirono ne Il giorno più corto. Fu un’operazione solidale per salvarlo dalla bancarotta: i commedianti, infatti, non vennero pagati. Fu poi la volta degli sceneggiati e delle fiction, che contribuirono a far rifiorire l’azienda. Non era facile gestire tutte le maestranze di cui era “capo”; anche per questo meritò il titolo di “Grande Sopportatore”. “Avevamo collocato queste locandine qui, nel corridoio, e Lombardo era molto contento del materiale”. Lo racconta Cesarina in un’intervista alla tv svizzera: “Proprio pensando a questo mi disse: ‘Vorrei fare un altro film’. Io rimasi perplessa, perché da moltissimi anni facevamo soltanto la fiction. Per cui chiesi: ‘Quale sarebbe il titolo di questo film?’. Lui fece una pausa e rispose: ‘Il Grande Sopportatore’”.
La locandina
Continua Marchetti: “Rimasi così perché nun me ricordavo un soggetto di questo tipo. E dissi: ‘Come, Il Grande Sopportatore?’. ‘Sì, Cesari’. Il Grande Sopportatore sono io, lo posso interpretare io, perché vi sopporto a tutti quanti, col lavoro che mi fate fare. In quell’occasione chiamai Carlo Alberto Balestrazzi, che era il nostro ufficio stampa, e gli chiesi di fare una locandina riprendendo una fotografia di Lombardo a cui lui teneva tanto. Quando Balestrazzi me la consegnò, la posizionai qui fra le altre. E poi il nostro amministratore delegato, praticamente, mi domandò: ‘Ma stiamo facendo l’esposizione delle locandine dei film Titanus. Perché c’è un film che non è nostro?’. Per cui Lombardo aprì la porta, lo guardo e rise: ‘No, questo lo voglio qui’. E quindi lo abbiamo lasciato qui”.