Michele Placido e l’amore salvifico di Federica Vincenti: l’attore-regista si è raccontato in una lunga intervista a Liberi Tutti – Corriere della Sera ed ha parlato della sua vita privata ma non solo. Il volto de La Piovra è partito dalla paternità di Gabriele, oggi 12enne, arrivata a 61 anni: «Come la vivo? Con una straordinaria e rilassante normalità. Vede, sono in una fase della mia carriera nella quale posso scegliere molto più liberamente. Dai ruoli alle persone con cui lavorare. Così, paradossalmente, il compito di padre mi risulta più leggero, forse più pertinente perché ci provo gusto. Preparare la sua cartella alla mattina, accompagnarlo a scuola, ritagliarmi poi del tempo per passeggiare. Forse la paternità ha i suoi tempi naturali, forse sono io che mi sento così pieno di vita».



L’AMORE CON FEDERICA VINCENTI

Michele Placido ha poi parlato dell’amore con Federica Vincenti, da 18 anni nella sua vita: «Ed è una donna che 36 anni, quindi 37 meno di me. Eppure ha un pragmatismo e una capacità di gestire le situazioni che ogni volta mi lasciano stordito, pieno di ammirazione. E’ Federica che porta avanti la nostra casa di produzione, è lei che tiene i contatti con il ministero e con gli attori, anche con i più difficili. Un esempio: quando Alessio Boni viene qui, cerca lei, mica me. E così Haber e molti altri. All’inizio della nostra storia, quando si presentò questa ragazza tosta del sud della Puglia, io ero perplesso: avevo affrontato separazioni molto dolorose, mi ero in qualche modo rinchiuso in un guscio. E lei, dolcemente, mi ha tirato fuori. Con una maturità che faccio fatica a spiegare. Ecco perché quando il gossip ci attribuisce delle liti inesistenti io mi arrabbio, sì, ma mi viene anche da ridere: se solo conoscessero davvero Federica».



“L’ARTE MI HA SALVATO DALLA DELINQUENZA”

Parole al miele per la compagna 36enne, che è entrata nella sua vita tra amore e arte: «Lei però ci riesce perché più di me conosce certe cose. Come la musica giusta per uno spettacolo, per esempio il film su Caravaggio al quale stiamo lavorando. Federica è musicista, musicologa, attrice, produttrice, cantante. E’ un’artista e io resto a bocca aperta vedendo tutto quello che riesce a fare. Ha quello di cui ho bisogno. Qualche volta mi metto a osservarla per il solo piacere di guardare una cosa bellissima». E senza cinema e teatro, cosa avrebbe fatto Michele Placido nella sua vita? «Non ho dubbi: un delinquente. Nella mia famiglia eravamo in otto figli e dai nove ai dodici anni mi mandarono in collegio dai preti. Ero sospeso tra una vocazione precoce e un’attitudine al peccato. Una volta mi misi a spezzare le ostie consacrate, così, per il solo gusto di sovvertire le regole. Cosa mi ha salvato? L’arte. Cinema e teatro hanno incanalato la mia ribellione. Fare l’attore è stato rispondere a una vocazione finalmente chiara, nitida».

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