Christian Bale è uno dei protagonisti più attesi degli Oscar 2019: la sua interpretazione in Vice – L’uomo nell’ombra è valsa la candidatura per il premio di miglior attore. Nominato da Entertainment Weekly tra gli otto artisti più importanti del passato decennio, il britannico è conosciuto soprattutto per le sue interpretazioni in American Psycho, The Prestige, American Hustle – L’apparenza inganna, La grande scommessa e Exodus – Dei e re, senza dimenticare la sua incredibile versatilità: la disponibilità a perdere o acquisire peso gli ha permesso di interpretare personaggi totalmente in antitesi tra loro, basti pensare ai chili messi su per vestire i panni di Dick Cheney. Anche se questa potrebbe essere la sua ultima trasformazione: «Non posso continuare a farlo. Non posso davvero. La mia mortalità mi sta fissando in faccia», ha affermato recentemente ai microfoni della stampa americana. Sarà vero? Non ci resta che vedere…
CHRISTIAN BALE IN VICE, I RICONOSCIMENTI
Reduce da Hostiles e Moglwi – Il figlio della giungla, Christian Bale è il protagonista di Vice – L’uomo nell’ombra di Adam McKay, regista con il quale ha collaborato anche in The big short: il film segue la storia di Dick Cheney dalla sua ascesa politica fino al ruolo di vicepresidente degli Stati Uniti d’America. Braccio destro di George W. Bush, ‘Dick’ è una delle figure politiche più discusse della storia degli Usa e tracciarne il profilo è tutt’altro che semplice, data le poche informazioni a disposizione. Oltre alla nomination agli Oscar 2019, Bale ha vinto il riconoscimento come miglior attore in un film commedia o musicale ai Golden Globe 2019 e ai Critics’ Choice Awards, senza dimenticare le candidature ai British Academy Film Awards e ai Screen Actors Guild Award. Ricordiamo inoltre Christian Bale ha vinto un Oscar come Miglior attore non protagonista per The Fighter nel 2011.
OSCAR 2019: “UN RUOLO RISCHIOSO”
Intervenuto al Festival di Berlino 2019 per presentare il film, Christian Bale ha commentato: «E’ bello quando un film fa parlare così tanto, abbiamo avuto una stagione dei premi eccitante. Per me la mia candidatura è più una celebrazione a un film di cui sono molto orgoglioso. L’approccio è stato cercare di capire le ragioni di Dick Cheney e il ruolo fondamentale avuto nella politica americana». Bale ha poi definito McKay «l’unico regista capace di creare un fantastico ambiente lavorativo per alzarsi alle due di notte e sopportare quattro ore di make-up senza sentire la fatica. Quando ho visto il film per la prima volta sono stato colpito da quanto sia commovente». Come riporta Movieplayer, l’artista britannico ha sottolineato: «Ho avuto la fortuna di avere uno script incredibile e un incredibile cast al mio fianco. Il ruolo era a rischio, potevo risultare convincente o infastidire tutti. Il mio approccio è avvicinarmi a un film senza saperne niente. Seguo l’istinto, non ho una regola. A volte mi colpisce lo script, a volte il regista, a volte dipende da cosa mangio a colazione».