Ha ammesso su Facebook di aver diffuso le foto hot di Diletta Leotta ma al tempo stesso di non essere lui il pirata informatico. E’ uscito così allo scoperto un giovane di 20 anni modenese (all’epoca dei fatti di anni ne aveva appena 17) ora indagato dalla procura dei minori di Milano per accesso abusivo a sistema informatico e diffamazione. La sua confessione via social è però seguita da un piccolo dettaglio: secondo le sue parole, non sarebbe stato lui a rubare dal cloud di Diletta Leotta nel 2016 gli scatti poi condivisi da migliaia di utenti in rete. Lo studente, come riferisce Il Resto del Carlino, sempre via Facebook ha scritto: “Spero che questo messaggio diventi virale così da poterle chiedere, signora Leotta, cosa cerca da me? Giustizia? Non sono stato io ad hackerare un bel niente”. Per la polizia sarebbe stato lui a dare il via alla diffusione del materiale privato della Leotta pur non avendo violato l’account anche se la sua versione sarebbe differente in quanto, a sua detta, quelle foto erano già in rete e circolavano da diverso tempo. Il ragazzo sta dicendo la verità o si tratta di una confessione parziale? (Aggiornamento di Emanuela Longo)
“FOTO HOT? LE HO DIFFUSE IO MA…”
Ha ammesso di aver diffuso le foto hot di Diletta Leotta, ma non di averle rubate. È un 20enne dell’Appennino modenese il giovane indagato dalla Procura dei minori di Milano per accesso abusivo a sistema informatico e diffamazione. Il ragazzo, che all’epoca dei fatti aveva 17 anni, è uscito allo scoperto su Facebook, sperando che Diletta Leotta legga il suo appello. La vicenda risale al 2016, quando fu violato il cloud della conduttrice e showgirl. Le sue foto vennero condivise da migliaia di utenti della rete. «Non sono io il pirata informatico», ha scritto su internet, lì dove sono cominciati i suoi guai. Lui è responsabile di aver fatto girare le immagini, a sua volta ricevute tramite WhatsApp, in una casella di Dropbox, un servizio che permette la condivisione di file in rete. Dopo una prima richiesta di archiviazione delle accuse da parte della Procura dei minori, nei giorni scorsi lo studente è stato convocato dal tribunale di Milano perché Diletta Leotta si è opposta alla richiesta. Come riportato dal Resto del Carlino, sono state ordinate nuove indagini e il magistrato si è preso tre mesi di tempo.
DILETTA LEOTTA, 20ENNE CONFESSA: “FOTO HOT? LE HO DIFFUSE IO MA…”
«Non era emerso nulla contro il ragazzo per quanto riguarda l’accesso abusivo al sistema informatico», ha dichiarato l’avvocato Barbara Pini. Il pm aveva chiesto quindi l’archiviazione delle accuse per questo e anche perché «non vi è prova della consapevolezza dello stesso della provenienza illecita delle immagini, che già da tempo circolavano in rete». Il ragazzo su Facebook ha espresso il desiderio che il suo post diventi virale e che arrivi a Diletta Leotta: «Cosa cerca da me? Giustizia? Non sono stato io ad hackerare un bel niente». Per la polizia avrebbe dato il via alla diffusione del materiale privato, pur non avendo hackerato l’account. Ma lui sostiene che quelle foto stavano già circolando in rete. Gianluca Dotti, esperto di tecnologia digitale, al Resto del Carlino spiega che «non dobbiamo pensare che la galleria fotografica del nostro smartphone sia una cassaforte». Per questo bisognerebbe evitare di conservare materiale privato nel telefono.