Vincere l’Oscar come miglior attore protagonista non è una cosa che accade a tutti e ogni giorno ma porta con se una grandissima emozione. Lo sa bene Rami Malek che poche ore fa ha conquistato l’ambita statuetta d’oro ma non è riuscito a reggere la forte emozione. Ecco perché, gli istanti successivi ai ringraziamenti sul palco, sono stati seguiti da una caduta per Malek, che pare abbia avuto un lieve malore. Le immagini, virali sul web, lo vedono cascare dagli scalini e poi sentirsi un po’ debole subito dopo. L’attore però sembra riprendersi dopo alcuni minuti, senza particolari difficoltà. D’altronde, il tutto potrebbe essere stato causato da un momento di sbandamento dovuto alle forti emozioni di una serata che rimane speciale e davvero importante per il cinema mondiale.(Agg. di Anna Montesano)



IL DISCORSO DELLA VITTORIA

Rami Malek non delude le aspettative e, tra tutti i vincitori degli Oscr 2019, è il nome che tutti si aspettavano portando a casa la statuetta come “Miglior attore protagonista” con Bohemian Rhapsody, il film sulla storia dei Queen. Una grande emozione per l’attore che, sul palco più prestigioso del cinema internazionale, si prende la rivincita personale regalando alla madre in sala e al padre in cielo la gioia più grande. Rami Malek, figlio di immigrati egiziani, è risucito a realizzare quello che per molti è ancora il “sogno americano”. “Mia mamma è in sala: ti voglio bene. Mio papà mi sta guardando dall’alto” – ha detto ritirando l’ambito premio – “Sono il figlio di immigrati egiziani, americano di seconda generazione, non ero la scelta più ovvia ma a quanto pare ha funzionato”, ha aggiunto mettendo in luce quello che è il messaggio che gli Oscar 2019 hanno voluto lanciare ovvero l’inclusione e l’integrazione. ringraziato anche la fidanzata Lucy Boynton, conosciuta sul set del film Bohemian Rhapsody, dove lei interpreta Mary Austin, il grande amore di Freddie Mercury. “Sei un’attrice incredibilmente talentuosa e mi hai rubato il cuore”. Infine, l’attore di origini egiziane, ha speso le sue ultime parole sul palco degli Oscar 2019 per ringraziare i Queen senza i quali non avrebbe avuto la sua rivincita. “Grazie a voi, Queen. Grazie per avermi permesso di svolgere un piccolo ruolo nella vostra straordinaria eredità. Sarò in debito con voi per sempre”, ha detto (aggiornamento di Stella Dibenedetto).



RAMI MALEK COME FREDDIE MERCURY

Rami Said Malek, attore statunitense nato a Los Angeles nel 1981, ma di chiare origini egiziane, è uno dei candidati all’Oscar per la categoria miglior attore protagonista. La nomination a questo prestigioso premio gli è valsa proprio grazie all’eccezionale interpretazione dimostrata nella difficile impresa di portare in scena (nel film Bohemian Rhapsody) la vita di uno dei mostri sacri del panorama rock mondiale, Freddie Mercury, frontman dei Queen, leggendaria band degli anni ’80. L’attore giunge quindi al successo del grande pubblico e alla consacrazione da parte della critica, nonostante in passato si fosse già distinto in altri importanti ruoli. Malek, infatti, ha interpretato Elliot Alderson nella serie televisiva di successo Mr. Robot, oltre a essere stato il faraone Ahkmenrah nella commedia Una notte al museo e nei suoi successivi seguiti, Una notte al museo 2 – La fuga e Notte al museo, il segreto del Faraone. Un’altra importante menzione merita la sua apparizione nell’ultimo episodio della saga di Twilight, nel ruolo di Benjamin.



RAMI MALEK E IL SUCCESSO DI BOHEMIAN RHAPSODY

Bohemian Rhapsody, film uscito nelle sale cinematografiche nel 2018, ripercorre i primi quindici anni dei Queen, gruppo musicale britannico. Magistralmente diretto da Bryan Singer è incentrato soprattutto sulla figura istrionica di Freddie Mercury, nel tentativo (ben riuscito) di tracciare un quadro generale sia della sua potenza espressiva, artistica e musicale, sia di tutti quei chiaro scuri che hanno accompagnato la sua vita privata fino alla fine, contrassegnata dagli eccessi, dall’omosessualità e dalla malattia. I contributi musicali sono massicci, ottenendo così un enorme coinvolgimento con il pubblico in sala che, spesso, sembra trovarsi più proiettato in un concerto live che non comodamente seduto su una poltrona. Nonostante la grande difficoltà tutti gli attori interpretano fedelmente i personaggi, e il risultato finale è quello di un film piacevole e certamente molto credibile. Rami Said Malek, nel corso della sua seppur breve carriera ha già collezionato numerosi e importanti premi e riconoscimenti. Nel 2016 proprio grazie alla già citata serie televisiva di successo Mr. Robot, dove interpreta Elliot Alderson, un giovane tecnico informatico, depresso e sociofobico che fa uso di morfina, vince come miglior attore protagonista per una serie drammatica sia un Premio Emmy che un Critics’ Choice TV Award e riceve le candidature sempre nella categoria miglior attore in una serie televisiva drammatica per il Golden Globe, il Satellite Award e lo Screen Actors Guild Award.

I PREMI GIÀ VINTI

Nel 2019, grazie all’interpretazione nel film Bohemian Rhapsody, Rami Malek ha già vinto il premio BAFTA come miglior attore protagonista, un Golden Globe come miglior attore in un film drammatico, il Satellite Award come miglior attore in un film commedia o musicale e un Screen Actors Guild Award come miglior attore cinematografico, oltre alla candidatura per l’Oscar come miglior attore protagonista. L’attore, durante un’intervista televisiva, ha dichiarato che per lui interpretare la parte di Freddie Mercury è stato certamente un onore ma anche una grandissima responsabilità, perché rappresentare un artista di questo calibro, considerando soprattutto le aspettative da parte dei milioni di fan, può essere un’arma a doppio taglio. Ha spiegato, inoltre, che il suo obiettivo principale era quello di cercare di rappresentare al meglio delle sue capacità un personaggio così sfaccettato e interessante, attraverso un’interpretazione istintiva, onesta e sincera; una scelta molto utile, sempre secondo l’attore, nel tentativo di riportare alla luce un personaggio certamente amatissimo ma anche in contrasto con un mondo che non lo ha mai accettato fino in fondo.