Con la sua allegria ed energia, Jerry Calà apre la nuova puntata di Vieni da me. Davanti ai cassetti della cassettiera, ai microfoni di Caterina Balivo, Jerry Calà torna indietro nel tempo raccontando i segreti della sua vita privata e professionale. Si parte con una tuta da meccanico. “Mio papà, Salvatore che ci guarda da lassù, era molto severo e siccome io a scuola non ero un genio, quando mi rimandavano, mi faceva trovare sul letto la tuta da meccanico come a dire “vai a lavorare”. Io sono siciliano puro, mi chiamo Calogero”, ricorda Jerry che, a scuola, spesso si nascondeva quando lo chiamavano. “Oggi, invece, ne vado fiero“, aggiunge. a carriera artistica di Jerry Calà è iniziata quando aveva solo 7 anni quando, durante una cena di famiglia, comincò ad imitare Gino Paoli facendo già dei pezzi di cabaret. Comincia, invece, a suonare durante i quaranta giorni trascorsi a casa a causa del morbillo: “all’epoca non si facevano i vaccini. Oggi, invece, vaccinate i bambini” – dice Jerry Calà che ricorda come durante quei giorni cominciò a strimpellare la chitarra che fu un regalo dell’amica della sorella. La carriera vera di Jerry Calà inizia conI Gatti di Vicolo Miracoli“. Dal cabaret al cinema il passo è breve. Non manca un commento su Diego Abatantuono ha cominciato facendo il nostro tecnico delle luci al Derby di Milano” – dice Jerry Calà. “E poi vi ha superato vincendo anche un Oscar”, commenta Caterina Balivo.



JERRY CALA’: L’AMORE CON MARA VENIER E BETTINA

Il capitolo amore inizia ricordando la storia con Mara Venier. “Ci siamo conosciuti per fare il film ‘Vado a vivere da solo’. Ci siamo messi insieme: lei ha fatto una scena del film e poi è stata tagliata con il suo consenso. La scena è stata tagliata, però, io e lei siamo rimasti insieme qualche anno“, ricorda Jerry Calà. “Dopo un incidente, mi sono accorto che avevo le gambe fuori uso. Ho cercato il telefonino per chiamare i soccorsi, ma quella sera l’avevo lasciato a casa. Sono così stato cinque ore ad urlare, ma continuavo a pensare che non poteva finire tutto così. Mi sono anche addormentato finchè è arrivato un pescatore, un ragazzo che si è avvicinato e mi ha riconosciuto subito e gli ho detto vai a chiamare l’ambulanza. Per la prima volta ho sentito una frase che dicono nei film cioè ‘lo stiamo perdendo'”, ricorda ancora Jerry Calà. Si passa, poi, a capitolo Bettina: “io ero con Elisabetta Ferracini, la figlia di Mara, che per me è come la figlia femmina. Quando vedo Bettina, mando Elisabetta a conoscerla che mi dice che era diversa dalle donne che avevo sempre frequentato”. Dopo il primo incontro, i due si sono innamorati, sposati e diventati genitori di Johnny.



 

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