Giuseppe Ungaretti è tra i protagonisti della seconda puntata di “Lessico amoroso“. il programma di Massimo Recalcati che questa settimana si occuperà del tema del desiderio. Per l’occasione verrà riproposta dagli archivi della Rai una straordinaria intervista realizzata al poeta Giuseppe Ungaretti tratta dall’inchiesta Comizi d’amore di Pier Paolo Pasolini. Una testimonianza importantissima quella rilasciata dallo scrittore italiano che parlando della sua vita ha dichiarato: “la mia vita è stata dura, ho fatto il poeta nei ritagli di tempo avendo avuto sempre un secondo mestiere, ho fatto il giornalista e sono fiero di averlo esercitato per lunghi anni, ho fatto il professore che è un altro nobile mestiere e ora sono sul punto di abbandonarlo per sempre”.



Giuseppe Ungaretti: il contatto con i giovani

Giuseppe Ungaretti è sicuramente uno dei poeti contemporanei più acclamati ed amati. Considerato un maestro per tutta la generazione dei poeti ermetici, Ungaretti è stato anche un accademico. Sull’esperienza come accademico quando era in vita ha sempre sottolineato quanto sia stato bello stare a stretto contatto con i giovani: “essere a contatto con i giovani è una delle esperienze più belle e vere che un uomo possa fare ,e anche un poeta. L’umanità si conosce meglio nei giovani perché sono sinceri e non hanno ancora vissuto troppo la vita, si abbandonano e quindi si scoprono nella loro autenticità umana”. La sua poesia è nata quasi per caso: “iniziò tutto a Parigi in un café dove ci si riuniva tutti i martedì e li incontrai Soffici, Palazzeschi, Marinetti e Papini, che erano arrivati a Parigi in occasione della fondazione del Soir de Paris di Apollinaire verso il 1912. Mi dissero che ero un poeta e mi chiesero delle poesie, io ne avevo ma non pensavo di pubblicarle. Quelle furono le miei prime poesie uscite sulla rivista Lacerba”.



Giuseppe Ungaretti: le fonti di ispirazione

Giuseppe Ungaretti ha sempre raccontato di essere stato sempre attratto da due poeti. Due fonti di ispirazioni che hanno sicuramente contribuito ad innescare nell’autore e scrittore quel folle desiderio di mettere nero su bianco le sue idee e fantasie. “I poeti che mi attrassero subito sono due. Un poeta italiano che è Leopardi, e un poeta francese che è Mallarmé” ha detto Ungaretti durante una delle poche interviste rilasciate in vita. Proprio parlando del poeta francese Mallarmè ha detto: “l’ho conosciuto che ero ancora ragazzo, uno scolaro, e mi battevo con i miei compagni perché lo consideravano un poeta oscuro, ma c’era qualche cosa in mallarmè che mi attraeva, sentivo che in quella poesia intensa c’era un segreto e che la poesia è tale quando porta in sé un segreto”.

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