Durante la seconda puntata della nuova serie di “Lessico amoroso” si parla anche di Philip Roth, lo scrittore americano che viene ricordato in occasione di una puntata speciale dedicato al tema del desiderio. Un tema affrontato da uno dei più importanti romanzieri ebrei di lingua inglese, che nella sua opera “Il professore del desiderio” ha parlato di amore e desiderio. A leggere uno dei passi della sua opera è Alessio Boni, che omaggerà lo scrittore scomparso il 23 maggio 2018 all’età di 58 anni. Considerato uno degli interpreti più straordinari dell’America contemporanea, Roth ha conquistato le platee internazionali diventando una delle voci più acclamate di sempre. Ecco cosa ha raccontato in una delle ultime interviste pubblicate dalla BBC.
Philip Roth: “Ho avuto fama letteraria, ma anche ‘sessuale”
Alcuni anni fa, Philip Roth ha deciso di raccontarsi in una lunghissima intervista – confessione ad Alan Yentob, presentatore della BBC. “Ora che non scrivo, voglio solo chiacchierare” aveva detto lo scrittore americano che si è confidato raccontando di aver volutamente scelto di trascorrere la vecchiaia in campagna: “l’ultima cosa che volevo fare era rendermi più visibile di quanto non lo fossi, la visibilità mi innervosiva e così mi sono trasferito in campagna”. Roth, infatti, ha trascorso gli ultimi anni della sua vita in una fattoria nel Connecticut lontano da tutto e tutti. “Ho avuto fama letteraria, ma anche ‘sessuale’ nonché di pazzo, ho ricevuto centinaia di lettere, 100 alla settimana, alcune con foto di ragazze in bikini, ho avuto molte opportunità di rovinarmi la vita” ha raccontato lo scrittore, che parlando dei suoi romanzi ha detto:”mi è molto congeniale vivere nella bellezza naturale della mia fattoria nel Connecticut; lavoro durante il giorno, faccio un po’ di esercizio fisico, nuoto regolarmente”.
Philip Roth: “dovremmo leggere solo quei libri che ci mordono e ci pungono”
“Credo che dovremmo leggere solo quei libri che ci mordono e ci pungono” ha detto Philip Roth durante la video – intervista alla BBC, che ha poi confidato di quando ha deciso di smettere di scrivere. “Quando nel 2004 dissi che non potevo concepire una vita senza scrivere sbagliavo: ero arrivato alla fine, non avevo più niente da scrivere” ha detto lo scrittore che ha dovuto ricredersi. Una volta lasciato il mondo della scrittura, Roth ha detto: “Avevo paura che non avrei avuto più niente da fare senza la scrittura, ero terrorizzato, ma sapevo che non aveva senso continuare, non sarei stato capace di fare meglio di quanto avevo già fatto, e allora perché ostinarsi a peggiorare?”.