Il Premio Duse Piera degli Esposti è una delle ospiti della seconda puntata della nuova serie di “Lessico amoroso“, il programma condotto da Massimo Recalcati lunedì 4 febbraio su Rai3. Prosegue l’indagine sulla coppia portando l’attenzione del pubblico sul tema del desiderio. Per l’occasione durante la puntata saranno trasmessi una serie filmati con la preziosa testimonianza circa l’amore e desidero di una delle più grandi interpreti italiana. Un’artista straordinaria che, durante un’intervista rilasciata a Repubblica, ha raccontato: “Fin dall’inizio ho cercato di diventare una donnina e un’attrice per bene. La parola “composta” era la mia ossessione. E, invece, a teatro sono stata una piccola rivoluzione proprio grazie a mia madre: il mio muovere le braccia, il mio essere estrema, scomposta, poi mi avrebbero definito “aeroplanistica”.
Piera degli Esposti: la malattia della madre
Una carriera straordinaria quella di Piera degli Esposti, che durante la sua vita ha dovuto affrontare una brutta malattia: la depressione. Un male che in parte ha ereditato dalla madre che era affetta da un disturbo mentale. “D’inverno soffriva di depressione ma, verso aprile, maggio, si risvegliava, prendeva la bicicletta e andava. Seguiva la vita, l’avventura, le piacevano i luoghi pieni di gente, incontrare ragazzi, uomini” ha raccontato l’attrice a Repubblica che per questo motivo si è recata più volta nei manicomi. Di quegli anni Piera ricorda più di tutto il corpo della madre, un corpo che parlava con una forza che ancora oggi non è riuscita a cancellare. Sulle visite alla madre in manicomio ricorda: “ancora oggi so riconoscere la follia dallo sguardo, quella baldanza, un guardare senza confini”. Non solo, Piera ricorda di quanto i medici le dicevano: “Diventerai come lei”, ma così non è stato. A “salvarle” la vita il teatro: “volevo fare teatro perché pensavo di potermi nascondere dietro ai personaggi”.
Piera Degli Esposti: “l’ignoto è la morte, il non esserci più”
L’attrice durante un’intervista rilasciata un pò di tempo fa a Vanity Fair ha parlato anche dell’ignoto che considera come la morte, il non esserci più. La madre ha giocato sicuramente un ruolo importantissimo nella sua vita come ha raccontato più volte: “Ho preso alcuni tratti da mia madre, sarebbe sciocco dire il contrario, ma li ho soffocati: l’animalità, il senso del fuori”. L’animalità è riuscita a domarla curano il lato mentale, ma anche la fantasia erotica. Per quanto riguarda le relazioni a Vanity Fair ha raccontato: “sono sempre stata portata a conquistare, stancandomi presto. Mia mamma del bisogno faceva il suo padrone, mentre io lo temo. Ricordo il modo in cui afferrava Massimo, uno dei miei ultimi compagni, per i ricci. Un gesto carnale, da Giuditta”.