Giorgia è uno dei primi ospiti annunciati da Claudio Baglioni per il Festival di Sanremo 2019. A confermare la sua presenza è stato infatti lo stesso direttore artistico, che in occasione della prima conferenza stampa, anticipando la presenza di due super big a serata, ha assicurato: “Alcuni ospiti sono già sulla rampa di lancio: Andrea Bocelli, Giorgia, Elisa. Su altri nomi vorrei completare il rapporto della performance da aggiudicarsi”. Per la cantautrice romana si tratta della terza presenza consecutiva sul palco dell’Ariston: nel 2017 ha infatti partecipato alla kermesse per presentare il suo ultimo album Oronero e nell’anno successivo ha fatto il bis per duettare con James Taylor sulle note del brano You’ve got a friend. Ma la storia dell’artista a Sanremo ha radici assai più profonde: nel 1994 asi è infatti classificata settima nella categoria nuove proposte con “E poi”, prima di conquistare la vittoria, nel 1995, con il brano “Come saprei”.
La promozione del suo ultimo disco “Pop Heart”
A un passo dalla tournée che nei prossimi mesi la vedrà impegnata nella promozione del suo ultimo disco “Pop Heart”, Giorgia si prepara a incontrare il suo pubblico nella nuova edizione del Festival di Sanremo. Sarà l’occasione per presentare, ancora un a volta, la sua ultima fatica discografica, il primo album di cover che annovera, tra le altre cose, il brano portato al successo da Jovanotti, “Le tasche piene di sassi”. Ma com’è stato dare vita a un progetto così innovativo al fianco di Jovanotti, oggi tra gli artisti italiani più amati di sempre? “È stato meraviglioso – ha raccontato la cantante raggiunta da Radio Italia – Mi ha scritto un messaggio, dove ha rivelato la sua emozione e mi ha detto una frase bellissima, ovvero che la canzone così può avere una seconda vita, una seconda possibilità di ascolto diversa dalla prima”.
Giorgia: “Ero un’adolescente depressa, sempre vestita di nero”
Nell’album di cover Pop Heart” Giorgia ha inserito alcuni brani che hanno segnato profondamente la sua giovinezza. Prima di debuttare sul palco del Festival di Sanremo era infatti una ragazza molto introversa, segnata da una timidezza che l’ha accompagnata per molto tempo. “Io ero un’adolescente depressa, sempre vestita di nero, molto esistenzialista – ha raccontatola cantante in un’intervista concessa a Radio Italia – leggevo i poeti maledetti, soffrivo per qualunque cosa. Insomma, la mia è stata una vera adolescenza degli anni ’80 dove eravamo già emo, bisognava sentire e soffrire, perciò mi ricordo questi pomeriggi nella cameretta con lo stereo ad ascoltare le canzoni, a farsi emozionare, non mi sono mai ripresa in realtà”. A segnare il suo percorso, l’incontro con la musica di una delle icone gospel più amate di sempre, Aretha Franklin, della quale acquistò l’album “‘One lord, one faith, one baptism”: “Lo comprai la cassetta ed era un disco completamente registrato in chiesa (…) Ci volle parecchio tempo prima di ascoltarlo tutto resistendo all’emozione”.