Serena Rossi ha riportato sul palco dell’Ariston Mia Martini interpretando, insieme a Claudio Baglioni, “Almeno tu nell’universo”. L’attrice ha preso spunto da Mia Martini per pettinatura e abito riguardano l’esibizione della cantante durante il Festival di Sanremo 1989. Anche Mimì aveva i capelli racconti e un lungo abito senza spalline. Al termine dell’esibizione, Serena Rossi, ha dedicato alcune parole a Mia Martini: “Voglio chiedere scusa a Mimì per tutto quello che le hanno fatto. Era una grande donna”. Loredana Bertè non ha rilasciato nessun commento sui social riguardo l’esibizione di Serena Rossi, ma ha già dichiarato più volte di essere commossa per l’interpretazione dell’attrice nei panni della sorella. (Agg. Camilla Catalano)



LA VITTORIA RUBATA

Il ricordo di Mia Martini al Festival di Sanremo 2019 sarà certamente uno dei momenti più attesi di questa 69esima edizione della kermesse canora. Alla vigilia della messa in onda in tv della biopic “Io sono Mia” sulla indimenticata interprete della musica italiana, scomparsa in circostanze mai del tutto chiarite nel maggio del 1995, un omaggio alla compianta artista sul palcoscenico dell’Ariston era inevitabile. A rendere possibile tutto ciò sarà la presenza dell’attrice Serena Rossi, protagonista della fiction nella quale ha indossato proprio i panni della sorella di Loredana Bertè, quest’ultima a sua volta tra i cantanti in gara dell’edizione. A 24 anni dalla sua scomparsa, Domenica Rita Adriana Bertè (questo il vero nome di Mia Martini) resta ancora nei ricordi di molti non solo per il suo straordinario successo grazie alla inimitabile interpretazione che rendeva uniche le sue canzoni ma anche per la sua controversa storia, caratterizzata anche da grandi dolori. Dal complicato rapporto con il padre alle cause della sua morte prematura, all’età di appena 47 anni, la sorella maggiore di Loredana Bertè si è resa anche protagonista di importanti contributi nell’ambito della musica italiana. Suoi capolavori del calibro di Padre davvero, Piccolo uomo, Minuetto e Per amarti, canzoni che ancora oggi riescono a sprigionare una commozione unica e che incantano per la capacità rarissima di Mia Martini di riuscire a spaziare in modo così naturale tra generi e stili diversi, senza mai perdere la sua identità.



LA MORTE E IL RAPPORTO CON IL PADRE

Il 12 maggio 1995 rappresenta un giorno drammatico per il mondo della musica italiana. All’età di 47 anni Mia Martini muore lasciando l’Italia intera interdetta di fronte a questa perdita così eclatante ed improvvisa. Qualcosa accadde proprio mentre era all’apice del suo successo: il suo corpo fu ritrovato senza vita dai vigili del fuoco all’interno del suo appartamento. Ad allertare i soccorsi proprio il manager di Mia dopo aver perso per giorni i contatti con la donna. La cantante fu ritrovata sul letto, con le cuffie del walkman alle orecchie. Si è parlato subito di suicidio, una tesi che le sorelle della grande artista non hanno mai voluto accettare. Tra le voci più diffuse quella di una presunta overdose da cocaina. In seguito alla cremazione del corpo, le indagini sul suo decesso sono divenute sempre più complesse e proprio di recente Loredana Bertè è tornata a parlare svelando nuovi ed importanti elementi sul caso. Secondo la sorella, il padre avrebbe avuto un ruolo determinante nella morte di Mimì. I rapporti con l’uomo non erano distesi neppure da parte di Loredana: secondo diverse voci padre e figlia furono visti litigare violentemente proprio in obitorio, poco prima del funerale di Mia Martini.



CODACONS RIAPRE IL CASO DELLA VITTORIA “RUBATA”

Nella settimana sanremese in cui sarà dedicato un omaggio importante a Mia Martini, arriva la denuncia del Codacons che riaccende i riflettori sul caso del Festival di Sanremo del 1992, tre anni prima della morte di Mimì. L’associazione parla di una presunta alterazione della classifica finale della manifestazione canora di quell’edizione con la vittoria negata a Mia Martini. “Abbiamo deciso di riaprire il caso dopo le recenti dichiarazioni di Loredana Bertè che, in occasione della presentazione del film “Io sono Mia”, ha parlato espressamente di “vittoria rubata”, asserendo che la classifica finale di quell’edizione del Festival fu artefatta per assegnare la vittoria ad un brano di Luca Barbarossa” ha spiegato il presidente Carlo Rienzi. Nell’esposto presentato viene citato anche il programma “Novecento” trasmesso da Raitre nel quale Pippo Baudo, allora conduttore dell’edizione del Festival avrebbe confermato i fatti. Ulteriore episodio che andrebbe a ribadire tale circostanza anche le parole di Gianni Ippoliti che avrebbe anticipato in diretta la vittoria di Mia Martini ancor prima della fine della gara. Potrebbe essere stato questo a portare al cambio di classifica finale?