Dopo la lunga ospitata di Raf e Umberto Tozzi, al Festival di Sanremo è il momento dei The Zen Circus. Li introduce Claudio Bisio: “L’amore è una dittatura è una canzone che vuole insegnare a non aver paura delle diversità. Chiamo sul palco i The Zen Circus!”. Interpretazione grintosa ed intensa da parte della band, che guadagna gli applausi della platea. I riflettori sono tutti puntati sul frontman della band che sente molto la canzone. Sui social il pubblico continua ad essere diviso sul brano. Alcuni ritengono la melodia scontata e poco innovativa, altri invece si sentono contagiati dal ritmo del pezzo. Soprattutto i fan di vecchia data…



La critica si divide

Quarti ad esibirsi al Festival di Sanremo 2019, i The Zen Circus con L’amore è una dittatura fanno il loro ingresso all’Ariston dopo un breve stacchetto comico fra il direttore artistico ed i due conduttori. Li vediamo spaziare dal chiodo in pelle, rigorosamente nero e con borchie e collane in bella vista, fino ad una canotta indossata dal batterista. L’inizio della performance è stato forse un po’ soft, ma utile per lasciare lo scettro al frontman del gruppo per la prima parte del brano. In questa fase infatti è percettibile solo lo xylofono ed altri strumenti dell’orchestra dalle tonalità delicate, per poi lasciare il posto ad un’esplosione più ritmica. Interessante coreografia a metà esibizione, quando le prime fila delle poltrone degli ospiti si dividono e mettono in risalto un altro mini palco lucente. Entrano così in scena due ballerini armati di bandiera nera e vestiti con tuta nera ed elemetto di metallo. Nessuna possibilità di vedere il viso dei protagonisti, ma solo una danza che vede i due roteare le bandiere fino al lancio finale verso l’alto, a conclusione del brano, quando improvvisamente scopriamo che il simbolo presente sul tessuto nasconde un’emoji sorridente. “C’è gente strana”, commenta con ironia la Raffaele mentre i The Zen Circus lasciano il palco.



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The Zen Circus, “L’amore è una dittatura”: Video Sanremo 2019: i fan sono pazzi di loro, ma la critica…

Complimenti a profusione per i The Zen Circus da parte dei fan, felici di vedere come la band con “L’amore è una dittatura” non si è snaturata di fronte alle regole imposte dal Festival di Sanremo 2019. La critica invece è divisa di fronte a un brano in grado di valicare i confini della comfort zone, per un testo duro quanto profondo. Purtroppo la polemica è dietro l’angolo ed è a farne le spese sono proprio i quattro artisti, presi di mira sui social da alcuni haters. “La canzone è musicalmente banale”, dice infatti un delatore imputanto al gruppo di aver realizzato una canzone già sentita, con una melodia che sarebbe stata adattata per renderla uniforme allo standard sanremese. Una posizione quindi del tutto opposta a chi fa parte del fanbase da tempo e che ha apprezzato invece la semplicità con cui i The Zen Circus si sono approcciati alla competizione canora. Per spirito sportivo, gli artisti si sono soffermati inoltre nel backstage ad ammirare Motta sul palco, esibito diverso tempo dopo il loro arrivo, come dimostrano le Stories di Instagram pubblicate mentre la gara era ancora in corso. “Fratellanza”, scrivono infatti approvando il brano del potenziale rivale. Purtroppo i sondaggi parziali per ora non vanno a favore del gruppo, che vediamo in fascia rossa al fianco di altri artisti individuati invece dalla critica come più meritevoli di chi ha conquistato posizioni migliori.



Il video di Sanremo 2019 dell’esibizione dei The Zen Circus