Woody Allen cita in giudizio Amazon Studios chiedendo un risarcimento danni di 68 milioni di dollari. Alla base dell’azione legale del regista depositata al Southern District di New York, ci sarebbe la violazione di un precedente accordo per la distribuzione di quattro film tra i quali anche ‘A Rainy Day in New York’ con Selena Gomez e Timothee Chalamet. Secondo quanto riferiscono i legali di Woody Allen, Amazon Studios avrebbe fatto un passo indietro in seguito alle accuse di molestie della figlia adottiva di Allen, Dylan Farrow. “Amazon ha cercato scuse per la sua azione facendo riferimento alle accuse senza senso vecchie di 25 anni contro Allen. Accuse note ad Amazon e al pubblico primadell’intesa”, si legge nei documenti presentati dai legali del regista. Le accuse che gli vengono rivolte sarebbero state definite senza senso dal regista stesso.
WOODY ALLEN CONTRO AMAZON STUDIOS: “NON E’ IL MODO DI COMPORTARSI”
A convincere Amazon Studios a fare un passo indietro nei confronti di Woody Allen sono state le accuse di molestie di Dylan Farrow. Accuse che risalgono agli anni ’90, ma che con il movimento #MeToo sono tornate al centro della discussione. Secondo il regista, il rapporto con Amazon Studios avrebbe cominciato a subire delle battute d’arresto nel, 2017, con le dimissioni da presidente degli Amazon Studios di Roy Price per i suoi rapporti con Weinstein. La situazione, però, è precipitata nel giugno del 2018 quando, attraverso una mail, Amazon Studios ha comunicato a Woody Allen la cessazione dell’accordo contrattuale senza offrire “basi legali o fattuali” per la decisione. “Non so se questa si chiama arroganza o miopia da parte di Amazon, ma è chiaro che non è una modalità accettabile di comportarsi”, ha fatto sapere il legale del premio Oscar, John Quinn. La decisione di Amazon Studios ha lasciato nei guai Woody Alen, alla ricerca di un nuovo distributore per i suoi film.