Vincenzo Mollica
è malato. Il giornalista musicale, voce del Festival di Sanremo, ha raccontato durante una recente intervista a Che tempo che fa di Fabio Fazio di essere affetto di un glaucoma da quanto ha 7 anni. Una malattia che nel corso degli anni gli ha causato gravi problemi di vista al punto di perdere la vista da un occhio. In realtà negli ultimi tempi il giornalista sta riscontrando gravi problemi anche all’altro occhio, ma non vuole assolutamente arrendersi e smettere di lavorare. La musica e lo spettacolo sono la sua vita e nonostante la malattia, a cui si è aggiunto anche il morbo di Parkinson, non gli hanno impedito di partire per Sanremo dove sta raccontando la 69esima edizione del Festival per la Rai. “Non mi faccio mancare nulla. Ho pure il diabete. Sono un abile orchestratore di medicinali” ha detto l’inviato di Rai 1, che durante la sua carriera ha intervistato tantissime star e personaggi del mondo dello spettacolo. Al Corriere della Sera ha raccontato: “Cerco solo il lato migliore delle persone. Non da pirata, con la benda sull’ultimo occhio che mi rimane. Da cronista. Evito di avvicinare chi non mi piace”. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)
VINCENZO MOLLICA, LA VOCE DEL FESTIVAL DI SANREMO
Anche quest’anno, la voce del Festival di Sanremo 2019 è stata quella di Vincenzo Mollica. Lo storico giornalista della Rai, nonostante la malattia, non ha rinunciato al suo compito seguendo direttamente da Sanremo la 69esima edizione della kermesse musicale. Anche in vista della finalissima, dal famoso balcone, Mollica ha raccolto le dichiarazioni di Claudio Baglioni che si è detto soddisfatto non solo per gli ascolti raggiunti, ma anche per la sinergia che si è creata con Virginia Raffaele e Claudio Bisio. Disponibile e gentile con tutti gli artisti che intervista, ai microfoni del Corriere della Sera, il giornalista ha svelato il segreto de successo della sua professione. «Cerco solo il lato migliore delle persone. Non da pirata, con la benda sull’ultimo occhio che mi rimane. Da cronista. Evito di avvicinare chi non mi piace», ha rivelato (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
“HO IL PARKINSON, MA CONTINUO A SPERARE”
Un glaucoma ha mangiato a Vincenzo Mollica il 95 per cento del suo nervo ottico. Quell’occhio destro a cui si è affidato nella sua vita ora lo sta tradendo. Sì, perché dal sinistro non ci ha mai visto. «Un’uveite che mi colpì da piccolo, seguita da un’iridociclite plastica». Nonostante la cecità quasi completa, continua il suo lavoro di inviato del Tg1, ma negli ultimi tempi in molti si sono preoccupati della sua salute anche perché hanno notato evidenti tremori (come si evince anche dalla sua ultima intervista). «Le mani che tremano? Quello è il morbo di Parkinson. Non mi faccio mancare nulla. Ho pure il diabete», ha dichiarato nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Questa volta è lui a rispondere alle domande. Si parte dalla sua vista e da quello che vede: «Ombre in un mare di nebbia. Più spesso non vedo un tubo, ma continuo a coltivare la speranza. Andrea Camilleri mi ha spronato a non abbattermi, a sviluppare gli altri sensi». Prima scriveva, leggeva e disegnava, ora scrive dettando a Siri, l’assistente digitale sviluppato da Apple. Va avanti senza farsi intrappolare dalla depressione: «Ignoro che cosa sia. Mi sostengono due pilastri: famiglia e lavoro. Nella vita non ho altro».
VINCENZO MOLLICA, LA MALATTIA E L’EPITAFFIO…
Fu la madre di Vincenzo Mollica ad accorgersi della sua cecità incipiente. «I miei genitori mi portarono da un oculista in Calabria. Avrò avuto 7-8 anni. Origliai la sentenza da dietro la porta: “Diventerà cieco”. Da quel momento adottai una tecnica: imparare a memoria tutto quello che mi circondava, in modo da ricordarmene quando sarebbero calate le tenebre». Lo ha raccontato al Corriere della Sera, nella sua prima – e precisa ultima – intervista ad un quotidiano. Dei suoi problemi di vista ha parlato con Andrea Bocelli: «Come mi ha detto lui, abbiamo avuto la vista lunga». Potrebbe andare in pensione con la sua patologia oftalmica, ma Vincenzo Mollica non ne vuole sapere: «Per carità! La Rai mi ha comunicato che resterò fino al 27 gennaio 2020. Ogni giorno mia moglie Rosa Maria mi porta qui alle 9 e viene a prendermi alle 19». Nell’intervista ha parlato anche dell’epitaffio che ha chiesto di far scrivere sulla sua tomba quando sarà morto: “Qui giace Vincenzo Paperica che tra gli umani fu Mollica”. «È un desiderio che mia moglie dovrà rispettare. Al cimitero guardo gli ovali sui loculi e capisco che nessuno dei defunti ha scelto la foto per la lapide. Il cronista Paperica, inventato da Andrea Pazienza e Giorgio Cavazzano per Topolino, mi rappresenta come nessun altro».