New York, 1991. Lee Israel, scrittrice talentuosa di scarso successo, perde il proprio lavoro dopo l’ennesima reazione scontrosa nei confronti del suo capo e dei suoi colleghi. Senza denaro sufficiente per vivere e provata dall’indifferenza del pubblico per il suo ultimo libro, Lee decide di scrivere false lettere di famosi autori scomparsi, vendendole ai collezionisti come fossero vere. 



Supportato da Jack Hock, un anziano e squinternato playboy omosessuale, Lee sembra aver trovato la propria strada, il denaro per vivere e un briciolo di felicità. Ma l’inganno non dura a lungo. L’Fbi, presto sulle sue tracce, metterà a rischio il suo sogno e l’equilibrio faticosamente conquistato.  



Una donna intrattabile. Un carattere difficile, scontroso, chiuso. Tutto attorno il mondo cambia, mentre Lee Israel si rintana nella sua fiera diversità che le chiude le strade della felicità. La storia vera di Lee, scrittrice senza fama, ha dell’incredibile. Un talento che fatica a esprimersi di fronte a un pubblico che non la capisce e non la ascolta. Ma un talento innegabile che la porta a reinventarsi, fingendo di essere la penna di altri riconosciuti fenomeni letterari, per raccogliere un po’ di denaro e forse, e soprattutto, un po’ di autostima.

Nascondendosi nella vita di altri, Lee Israel trova se stessa, anche solo per un attimo. Tra un abile furto e una sapiente falsificazione, tra un’improbabile amicizia e un fugace desiderio d’amore da cui difendersi, Lee sembra vivere, sommessamente e senza mirabili slanci di entusiasmo, il periodo più bello della sua vita.



Copia originale è la storia, triste e tristissima, di una donna qualunque con un talento in più, che non riesce a trovare la sua strada. Un tormento interiore che non esibisce, se non chiudendo le porte al mondo, alle relazioni e alle emozioni più profonde.  L’alcol, il cinismo, il disprezzo per il mondo, il rifugio nell’amore per il suo gatto. Lee non scende a patti. Vive una disperazione invisibile che trasforma in una barriera con l’esterno, addossando la colpa all’altro, incapace in realtà di cambiare se stessa.

Marielle Heller, attrice e regista di cinema e serie tv, trova un racconto misurato e per nulla patetico. Lee è bizzarra, come lo sono i suoi improbabili incontri, le sue abitudini e le sue scelte. Al suo fianco troviamo Jack Hock, magistralmente descritto nella sua spavalda insicurezza. Un venditore di fumo, provato dalla vita e perso nei piaceri del sesso omosessuale. Due coriacee disperazioni che si incrociano, sognando di vincere la dura guerra della vita, affrontando e sconfiggendo le proprie paure e debolezze. Scappa qualche sorriso, consolatorio e affettuoso, nei confronti di questa umanità fragile e ferita, che non merita lo svolgimento di un’esistenza buia. 

Copia originale è un film doloroso, vero e sfidante. Un racconto che la sensibilità femminile della regista riesce a padroneggiare con grande profondità e che i due attori principali esprimono con sincera identificazione. Copia originale, in inglese “Can you ever forgive me?”, è anche la storia vera di una sofferenza che l’amore, per qualche attimo, ha creduto di poter tamponare, ma che spietato ha poi riconsegnato al buio della propria esistenza solitaria.