Eleonora Abbagnato torna a parlare della danza e la descrive come un terzo figlio. In copertina sul nuovo numero di Grazia ha raccontato: “L‘amore per la danza deve venire da bambina, non dalla mamma o dalle amiche. È un ambiente davvero difficile, duro e devi imparare in fretta a difenderti. Se lo fai solo perché te lo dice tua madre abbandonerai molto presto”. Evidenzia come serva vincere delle battaglie, delle gare, per arrivare a realizzare il sogno. Questo perché altrimenti non si riesce a resistere per l’intero arco di una carriera in un ambiente davvero molto competitivo e dove si deve essere bravi per farsi scegliere. Arriva poi a parlare dei particolari: “La parte più impegnativa è la concentrazione. Si deve studiare tutti i giorni. La ballerina non smette mai di conoscersi e di scoprirsi nei ruoli. Bisogna poi essere sempre e comunque al top della forma”. Ha però una debolezza e cioè quello di non essere molto fiduciosa nelle sue doti, una cosa comune a tutti i professionisti spesso molto critici del loro personale lavoro.



Eleonora Abbagnato, “Danza come un terzo figlio”: come l’amore di una madre

Eleonora Abbagnato ha raccontato il suo amore per la danza, specificando la voglia di raggiungere sempre nuovi traguardi e spiegando a tutti come questo suo amore sia come quello di una madre per il figlio. Specifica a Grazia: “Con la passione, se ami quello che fai, non può pesarti il sacrificio. È come l’amore di una madre per i figli. Ti dà sempre la forza per andare avanti e non è mai stancante. In un certo senso per me la danza è come se fosse un terzo figlio. Fa parte della mia vita e ci sarà davvero per sempre”. Racconta poi che sono diversi i progetti per il futuro, persino un film sulla sua vita e sulla storia nel mondo della danza. Presto farà anche un tour in Italia con la voglia di ritirarsi che è molto lontano dall’essere una possibilità.

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