Riccardo Cocciante è un artista immenso. Su questo non penso ci siano dubbi. E’ vero che la sua musica possa piacere o non piacere, questione di gusti, ma sicuramente sulla sua carriera e il suo modo di lavorare non si tratta di essere soggettivi. Anche ieri sera Riccardo Cocciante ha dato sfoggio delle sue qualità ma non solo di quelle canore ma anche di quelle che lo hanno reso diverso e che lo avvicinano ancora di più ad un piccolo, grande uomo. Sicuramente il suo tallone d’Achille è l’altezza ma lui ieri sera è riuscito a usare la sua ironia per giocare anche su quello e quando si è trovati davanti ad uno sgabello per prendere posto in studio da Antonella Clerici ha subito fatto sorridere tutti: “Ho sempre dei problemi con lo sgabello. Essendo piccolo c’è sempre il problema che non mi si veda”. I commenti positivi per lui non sono mancati e questa, dopo tutti questi anni, è una conquista. (Hedda Hopper)
I suoi successi in tv
Riccardo Cocciante canta uno dei suoi più grandi classici, Cervo a primavera. “Avete visto, ragazzi, come si tiene il palco?”, interviene Antonella Clerici. A ognuno dei quattro ragazzi, infatti, sta per essere assegnato un brano storico di Cocciante. Kimono, a cui tocca Margherita, commette un piccolo errore e si ferma: “Scusatemi. Scusa, maestro”. Clerici interviene prontamente: “Non ti devi preoccupare. Io ho costruito un’intera carriera sulle imperfezioni”. Anche Cocciante la rassicura: “Questa sera sono emozionato quanto te. Ci vuole un bel coraggio a cantare Margherita. E tu la rendi molto personale, com’è giusto che sia”. Poco dopo, Giuseppe canta Un nuovo amico, e la canta con trasporto e sentimento. Poi tocca a Eden, che con Notre-Dame fa un capolavoro: sembra gli sia stata cucita addosso. (agg. di Rossella Pastore)
Superospite
Riccardo Cocciante è il super ospite della finalissima di Sanremo Young 2019, il teen talent condotto da Antonella Clerici il venerdì sera su Rai1. Il cantautore italiano, tra i più amati al mondo, torna così protagonista in uno show italiano pronto a condividere il palcoscenico del Teatro Ariston di Sanremo con i quattro giovani finalisti. Con loro, Cocciante sarà al centro di una particolare prova cantautorale che potrebbe giocare un ruolo importantissimo per decretare il vincitore di questa seconda edizione. Amatissimo non solo in Italia, ma anche in Francia al punto da avere la doppia nazionalità, Richard come viene chiamato oltralpe durante un’intervista rilasciata a Repubblica ha detto. la sua su uno dei temi più discussi di sempre: i migranti. “credo in un mondo aperto, che si schiude di continuo alla mescolanza. Deve essere questa la nostra direzione e non dimentichiamoci mai che noi italiani siamo stati emigrati, siamo dovuti scappare da un’altra parte, in America e altrove”.
Riccardo Cocciante: “Dobbiamo imparare dagli altri popoli”
Non ha alcun dubbio Riccardo Cocciante, quello a cui assistiamo oggi non è altro qualcosa che è già successo in passato. “Sono cose che si ripetono, cicliche, la storia di popoli che soffrono e hanno bisogno di altri popoli, di altri luoghi per rigenerare, forse, la propria stessa identità. Amo le mie origini, credo nell’apertura”. Cocciante è uno diretto, uno che crede nella diversità e nella coesione di razze e popoli: “uscire fuori dal guscio e andare a vedere come vivono, come ragionano le altre civiltà: è questo che ci arricchisce. Sempre. Noi non conosciamo niente da soli, non bastiamo a noi stessi. Dobbiamo imparare dagli altri popoli, e dare pure noi qualcosa a loro”. Parlando sempre dei migranti ha detto: “dobbiamo organizzarci perché siamo un’entità nuova e se vogliamo creare un’Europa veramente unita bisogna plasmarla insieme a questa identità. Bisogna trovare le modalità giuste per capire e far capire che è importante, molto importante stare insieme. A me piace l’Europa, sogno che diventi grande e potente. Ma tutte le società inedite non sono facili da costruire. Anche l’Italia ha avuto una gestazione lenta e difficile, e tuttora non può dirsi del tutto unita. Per saldare realtà nuove ci vogliono secoli di maturazione”.
Riccardo Cocciante: “Bella senz’animo ha incarnato una speranza, uno spiraglio”
Margherita, Bella senz’anima sono sicuramente due dei grandi successi di Riccardo Cocciante, canzoni con cui ha conquistato non solo il mercato italiano, ma anche quello internazionale. In particolare in America Latina dove la canzone è stata accolta molto bene:”Bella senz’anima quando l’abbiamo fatta uscire in Spagna, oppure in Cile, al potere c’erano due dittatori come Franco e Pinochet. In quei contesti, la mia canzone ha incarnato una speranza, uno spiraglio. ‘Forse noi possiamo reagire e far cambiare le cose’, ha pensato chi l’ascoltava. Pur non essendo stata concepita per questo, fu percepita e risentita in chiave ribelle e libertaria in tanti posti del mondo. Una cosa incredibile”. Sui progetti futuri, Cocciante ha le idee chiare: “Penso di lasciarmi scorrere verso quello che avrò voglia di fare. Mi sento libero di esprimermi come meglio credo, ci sono progetti già in ballo, ma li farò uscire solo quando sentirò che sprigionano qualcosa di veramente vero e autentico”.