Olivia Bertè, sorella della straordinaria Mia Martini, è stata ospite nella giornata di ieri presso gli studi di “ItaliaSì!“, programma Rai condotto da Marco Liorni. Tanti gli argomenti toccati dalla Bertè, ma il focus è stato senza dubbio il cd inedito scoperto dagli amici di Mia, contenente una sorta di auto-intervista in cui la stessa Mimì parlava per un’ora e mezza della sua famiglia, dell’amore per Ivano Fossati e dei suoi brani preferiti. Un documento inedito che era stato registrato per Radio Kiss Kiss, ma che non venne mai pubblicato causa la prematura morte dell’amata cantante. Soffermandosi sul rapporto con Fossati, la sorella della Martini racconta che lo aveva sempre chiamato “pinocchio”, ma senza alcuna ironia e cattiveria, ed in particolare per via della sua canzone “La costruzione di un amore”, che solo nel 2013 si scoprì (per ammissione dello stesso Fossati), fosse stata scritta appunto per la Mimì. La Martini parla anche del periodo di depressione e della iella, e di quanto fatto per uscirne. Altro argomento centrale toccato, il rapporto con il padre. Olivia Bertè smentisce le voci circa le presunte violenze subite dal genitore, e a conferma di ciò, spiega come Mia Martini abbia scritto la canzone “Padre Davvero” dedicata proprio al loro papà: «Questo brano l’ho cantato nel 1960 – le parole di Mimì – questo brano era dedicato a mio padre con il quale ho avuto grandi divergenze. Oggi non la canto più perché mi fa male ma gliela dedico chiedendogli perdono per essere stata una figlia così rivoluzionaria». Quell’audio è stato ritrovato pochi mesi dopo la morte di Mia: «Mi sembra come se fosse il suo testamento – spiega la Bertè – per questo è ancora più prezioso e per questo ci fa stare ancora più male». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



OLIVIA BERTÈ: “VIOLENZE DI PAPA’ A MIA MARTINI? MAI SAPUTO”


«Mia Martini già da piccola era rivoluzionaria, si metteva sul davanzale con le gambe incrociate e cantava a squarciagola», questo uno dei passaggi della lunga intervista rilasciata da Olivia Bertè ai microfoni di Italia sì. La sorella di Mimì si è soffermata poi sulle presunte violenze subite dal padre: «Non so come sia uscita fuori questa storia: parliamo di genitori del ’47, usciti dal dopo guerra. E’ chiaro che il padre di oggi non era il padre di ieri: al di là di questo, ha costruito con papà un rapporto meraviglioso, si sentivano in continuazione». Aggiunge Olivia Bertè: «Loro avevano veramente un rapporto completo, pur nella conflittualità, ma in tutte le famiglie si discute. Io sono nata nel ’58, a me Mimì non ha mai parlato di alcun tipo di violenza: anzi, mi ha spinta a conoscere mio padre e anche io ero riuscita ad avere un rapporto con lui, intenso e giusto». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

OLIVIA BERTE: “SU MIA MARTINA E IVANO FOSSATI…”

Ciro Castaldo ha presentato con Olivia Bertè a Italia Sì il documento inedito di Mimì. «Degli amici in comune hanno trovato questa borsa. Forse non c’è stato il tempo di mandare in onda questo cd, registrato per Radio Kiss Kiss Italia». Come sottolineato dalla sorella di Mia Martini, dall’ascolto del cd emerge un’artista divertente e ironica. «È bello e al tempo stesso terribile ascoltare la sua voce. È emozionante, ti toglie il fiato. Lei parla di tutto. Ispirandosi ai suoi pezzi preferiti ripercorre le tappe della sua vita». Olivia Bertè ha parlato anche del rapporto tra la sorella e Ivano Fossati: «Per lei era l’uomo della sua vita, non so se viceversa è lo stesso. Me lo disse lei. Lo amava e ci metteva tutta se stessa. Lei è stata l’unica con cui ha realizzato un album, giusto Ivano? Me lo posso permettere, dopo tutte le colazioni che gli ho preparato. Lo chiamava “bugiardone”, ma gli voleva molto bene e hanno fatto molte cose belle artisticamente parlando». Sono molti i retroscena raccontati da Olivia Bertè sulla sorella Mimì. «Loro discutevano spesso in termini artistici, erano due perfezionisti. Lui preferiva che lei non cantasse troppo, perché era abbastanza geloso. Preferiva che stesse a casa, ecco. Mimì doveva fare un lavoro con Pino Daniele, questo progetto è saltato proprio perché lui non ha voluto che realizzasse questa cosa. Voleva che cantasse solo le cose sue. La voleva tutta per sé? In un certo senso sì». (agg. di Silvana Palazzo)

Ciro Castaldo a Italia Sì per ricordare Mia Martini

Ciro Castaldo sarà tra gli ospiti di Italia sì per ricordare, assieme al conduttore Marco Liorni, a Rita dalla Chiesa, a Elena Santarelli e a Mauro Coruzzi, il percorso umano e professionale di una delle artiste più amate della musica italiana, Mia Martini. Docente liceale e scrittore originario di Somma Vesuviana, Castaldo da molti anni si dedica con passione alla stesura e alla realizzazione di opere in memoria della cantante calabrese e oggi pomeriggio sarà nel salotto del rotocalco di Rai 1 per condividere con il pubblico un documento inedito ritrovato quasi per caso. Nel filmato, in particolare, Mia Martini si racconta in un’intervista a cuore aperto, svelando al pubblico che la ama alcuni aspetti del suo percorso professionale. Non mancheranno inoltre riferimenti ai lati ancora inediti del suo carattere, per la gioia di chi ha sempre amato il suo modo di essere artista.

Ciro Castaldo, fondatore del Mia Martini Festival

Da sempre grande Fan di Mia Martini, Ciro Castaldo è il fondatore del Mia Martini Festival, giunto lo scorso anno alla sua quarta edizione. In un’intervista concessa a Terredicampania.it, Castaldo ha parlato di questo evento, rivelando i motivi per i quali ha scelto di fondarlo: “L’Idea del Festival è partita da un concerto tributo del 12 maggio 2015 per ricordarla a 20 anni dalla sua scomparsa – spiega lo scrittore riferendosi alla tragica morte di Mia Martini – poi nel tempo, visto il successo ottenuto in un Paese di provincia come il nostro, 400 posti riempiti immediatamente in un teatro prestigioso come il Summarte, ci è venuta l’idea di istituire questo omaggio come una kermesse, una festa della musica, che celebra Mia Martini e al contempo accende i riflettori su giovani talenti”. La sua passione per l’amata Mimì della canzone italiana, conferma però Castaldo, ha radici ben più antiche: da oltre 25 anni si occupa infatti ricerca e organizzazione di eventi in sua memoria.

In uscita il libro “Martini cocktail”

La passione di Ciro Castaldo per Mia Martini ha inizio nel 1990, quando diventa parte integrante del fan club ufficialmente riconosciuto dall’artista calabrese. In seguito alla sua morte nel 1995, Castaldo ha cercato di mantenere viva la memoria della cantante attraverso festival, ricerche ed eventi, con il consenso della sorella minore di Mimì, Olivia Bertè. A breve Castaldo pubblicherà il suo libro dal titolo “Martini cocktail”, con la prefazione della cantante Grazia Di Michele. Nel libro lo scrittore parla soprattutto degli aspetti più significativi cella carriera professionale dell’amata Mimì, ma non mancheranno testimonianze in esclusiva, raccolte dall’autore nel corso dei suoi annidi ricerca. Solo per citarne alcune, si legge su Laprovinciaonline.info, ricordiamo quelle di Edoardo Bennato, Cristiano De Andrè, dori Ghezzi ed Enrico Ruggieri.