Marco d’Amore è ormai un volto noto della televisione e del cinema. Roberto Bolle lo ha voluto nel suo programma su Rai1, i registi lo vogliono al cinema, ma Marco d’Amore è per tutti l’amato Ciro l’Immortale di Gomorra e lui dalla serie Sky non riesce a rimanere lontano. La quarta stagione prenderà il via il prossimo 29 marzo su Sky e ancora una volta Marco d’Amore sarà protagonista ma non nei panni del protagonista, morto e sepolto nella scorsa stagione, ma dietro la macchina da presa. Un conoscitore così profondo della serie non poteva che fare questo salto di qualità rimanendo nel mondo che lo ha lanciato e accanto alla famiglia con cui ha iniziato il suo percorso verso la popolarità. Ora sicuramente Marco d’Amore può scegliere cosa fare e cosa no e di certo non poteva voltare le spalle a chi ha reso possibile tutto questo.
IL SUO RITORNO NELLA SERIE
Sul ritorno di Ciro l’Immortale non ci sono dubbi. Marco d’Amore conferma che il suo personaggio è morto proprio ucciso da Genny Savastano e poi buttato in acqua e adesso sia il suo assassino che colui che ha armato la sua mano, Enzo, dovranno fare i conti con questa grossa perdita. Entrambi sono cresciuti all’ombra di Ciro e perderlo renderà tutto fragile e difficile ad entrambi anche se questo sacrificio ha sancito la loro pace. Non sappiamo bene come andranno a finire le cose nella prossima stagione e se uno dei due pagherà i suoi peccati con la vita ma quello che è certo è che Marco d’Amore ha solo parole d’amore per questo progetto e a Iodonna.it racconta: “Non soffro di ansia da prestazione. Anzi, mi sale l’adrenalina e lavoro moltissimo quando solo alla regia. I due mesi di preparazione e il mese e mezzo di set sono stati i periodi più entusiasmanti della mia vita professionale. Ho sempre pensato a Gomorra come a una “cantera”: di solito non succede che i grandi diano spazio ai giovani. Questa è un’eccezione“.
LE PAROLE DI ROBERTO SAVIANO
Un altro volto importante della serie e del libro da cui lo show è tratto è Roberto Saviano. Spesso e volentieri Marco d’Amore ha difeso l’amico dalle accuse social e dagli attacchi mediatici dovuti alla sua libertà di pensiero e ancora una volta non può che parlare bene di lui “un uomo che da sempre voleva conoscere la realtà, confrontarsi”. E anche adesso lo sta facendo, lontano dal suo Paese per questioni che tutti conoscono: “Odiato? Da me solo amato. Se ce ne fossero cento come lui, sentiresti altre voci. Ma siccome questo Paese dorme, quando interviene Roberto è così imponente perché è solo. Meno male che c’è”. I due si conoscevano ai tempi del liceo o, meglio, sembra che proprio Roberto Saviano era rappresentante d’istituto ai tempi in cui l’attore frequentava il liceo.