Il Teatro San Carlo di Napoli sarà uno degli splendidi luoghi protagonisti di Meraviglie – La Penisola dei Tesori, in onda martedì 19 marzo su Rai Uno. Alberto Angela chiuderà la seconda puntata del programma accompagnando i telespettatori nel teatro più antico del mondo ancora funzionante, mostrando loro una delle tante bellezze che arricchiscono il nostro Paese. Si tratta di un piccolo gioiello, avvolto come in un abbraccio nel centro storico della città, il cui sipario si è alzato per la prima volta nel 1737 senza mai smettere di farlo. La sua costruzione si deve alla famiglia Borbone, che volle profondamente questo Real Teatro per dimostrare al popolo sfarzo e potere. Ha vissuto rivoluzioni, ha visto feste, ha ospitato personaggi della vita mondana e ha supportato corteggiamenti di ogni genere. Oggi continua ad essere un tempio di arte e musica, amato dai napoletani e non solo. Il testimonial per il Teatro San Carlo di Napoli sarà un personaggio che ad esso è particolarmente legato: l’attore e cantante Massimo Ranieri.
La storia del Teatro San Carlo di Napoli
Il Teatro San Carlo di Napoli è stato realizzato per volere di Re Carlo III di Borbone su progetto dell’architetto Giovanni Antonio Medrano. I lavori furono completati in appena otto mesi, con una spesa di 75 mila ducati. Il teatro, secondo l’idea di Medrano, avrebbe compreso una sala lunga 28,6 metri e larga 22,5 metri, 184 palchi, compresi quelli di proscenio, distribuiti su sei ordini, più un palco reale, con una capienza di dieci persone. Il numero dei posti complessivo fu calcolato in 1379. L’inaugurazione del Teatro avvenne il 4 novembre, non a caso onomastico del sovrano. Il primo sipario si alzò sull’Achille in Sciro di Pietro Metatasio, accompagnato dalla musica di Domenico Sarro. Il pubblico fu allietato da due balli per intermezzo, creati da Gaetano Grossatesta, mentre Pietro Righini si occupò delle scene. Fu Vittoria Tesi a interpretare Achille, affiancata dal soprano Anna Peruzzi e dal tenore Angelo Amorevoli.
Il Real Teatro, tra misteri e curiosità
Il Teatro San Carlo di Napoli si caratterizza per alcune particolarità che lo rendono unico anche per questo, oltre che per il fatto di essere il più antico teatro ancora in attività. La prima peculiarità riguarda la forma della sua pianta, a ferro di cavallo, che ispirò il modello del teatro all’italiana. Il San Carlo, inoltre, ha una serie di specchi presenti sui palchi, la cui posizione fu appositamente studiata per riflettere il palco reale. Il motivo? Secondo una regola dell’epoca nessuno spettatore poteva applaudire o chiedere il bis prima del re. Gli specchi, infatti, permettevano di verificare che il sovrano stesse applaudendo, così da evitare gaffe. Un passaggio segreto posizionato alle spalle del palco, inoltre, collega il teatro al Palazzo Reale, così che il re potesse passare da un edificio all’altro, adiacenti, senza dover uscire in strada. Sarà proprio il fascino di tutti questi piccoli segreti ad aver costituito il successo del teatro nel corso degli anni e ad averlo fatto diventare a pieno titolo uno dei luoghi più belli d’Italia.