Con un piccolo cuore tatuato sul dito della mano, Marco Giallini ripensa ai momenti in cui la felicità era a portata di mano con la sua splendida moglie Loredana. “Hai visto che figli che ho? Rocco e Diego sono belli come il sole. Quando erano piccoli li portavo in giro per rompere il ghiaccio con le persone, poi mia mogie mi rimetteva in riga, ma io scherzavo? – spiega l’attore che poi aggiunge – “Assomigliano tutti e due a mia moglie. Sono due bravi ragazzi, ma ora quando Rocco esce sto perennemente in pensiero come tutti”, dice Marco Giallini che con i figli ha uno splendido rapporto, ma non di amicizia – “parlo molto con loro, ma non sono un amico. Quando dico resta qui, non si discute”, aggiunge. Rocco e Diego sono i gioielli che Loredana ha lasciato a Marco Giallini che, a distanza di anni, non ha ancora metabolizzato la sua scomparsa. Per l’amore dei figli, però, ha dovuto rimettersi in piedi, anche grazie a Valerio Mastrandrea, padrino di battesimo del figlio Rocco e suo amico fraterno (aggiornamento di Stella Dibenedetto).



“Inizio ad andare al cimitero solo ora”

Marco Giallini ha recentemente ripercorso il dolore legato alla perdita di sua moglie Loredana, morta improvvisamente nel 2011 per un’emorragia cerebrale, in un’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport; l’attore ha infatti rivelato di aver trovato il coraggio di farle visita al cimitero soltanto di recente, dal momento che il dolore per la sua perdita ha lasciato nel suo cuore e in quello dei suoi due ragazzi un vuoto incolmabile. “So che può sembrare brutto, ma inizio ad andare al cimitero solo adesso”, ha ricordato l’attore. Ripercorrendo ciò che ha provato nel perdere la donna della sua vita e con la quale ha condiviso trent’anni della sua esistenza, l’attore ha inoltre parlato un dolore che non trova consolazione: “Quello che è successo, così improvvisamente poi, non si esorcizza – ha ammesso Giallini nel corso dell’intervista – Puoi solo provare a rimuoverlo”.



“Quando mia moglie Loredana è morta i miei figli avevano 12 e 5 anni”

In seguito alla morte di sua moglie Loredana, Marco Giallini ha dovuto fare i conti con le difficoltà di crescere due bambini senza l’affetto della donna che ha condiviso con lui tutta la sua vita. L’ostacolo più grande è stato infatti quello di spiegare ai suoi due figli ciò che era accaduto e aiutare loro a superare un trauma che ancora oggi, a distanza di quasi otto anni, è del tutto impossibile da metabolizzare. “Ancora non posso credere che stia lì”, ha detto l’attore ripercorrendo il dolore legato alla sua perdita alla Gazzetta dello Sport. “vaglielo a spiegare a due ragazzini che avevano dodici e cinque anni… Per fortuna ho dei figli di un’intelligenza estrema, hanno preso tutto dalla madre”. Oggi, rivela l’attore in un’intervista concessa a Vanity Fair, il ricordo di Loredana vive nel suo cuore e in tutto quello che hanno costruito assieme. Per quanto riguarda invece gli scatti della loro vita insieme rivela: “Non è roba per me perché lei è ovunque, nei ricordi, nelle stanze, nei viaggi a Barcellona che non farò più”.



“Da un paio di giorni aveva un fortissimo mal di testa”

La morte di sua moglie Loredana ha segnato profondamente la vita di Marco Giallini, che da questa improvvisa perdita ha imparato “che bisogna parlare senza tenersi nulla dentro, perché poi ci si ritrova con i rimpianti delle cose non dette e ci fanno stare male tutta la vita”. Sua moglie se n’è andata infatti un giorno di luglio, quando l’intera famiglia aveva già fatto le valigie ed era pronta a partire per le vacanze estive. “Da un paio di giorni aveva un fortissimo mal di testa”, ha ricordato l’attore ripercorrendo le ultime ore di vita al fianco della sua amata, che poco prima di andarsene, ha avuto un improvviso malore e si è accasciata tra le sue braccia senza dare più segni di vita. “Io le parlavo all’orecchio, ma mi sono accorto che parlavo da solo”, si legge nella dolorosa intervista concessa dall’attore. Da quel momento, per due giorni, ha sperato fino alla fine in un miracolo, che purtroppo non è arrivato.