I Ricchi e Poveri, coach a Ora o mai più 2, si sono trovati a dover affrontare un percorso non proprio facile in questa esperienza. Il loro allievo, Michele Pecora, si è classificato all’ultimo posto anche nella scorsa puntata e, a un passo dalla finale, che sarà trasmessa sabato 2 marzo, sembra veramente troppo difficile puntare alla vittoria. L’esibizione di Pecora con i coach sulle note di Sarà perchè ti amo, infatti, non è piaciuta tanto alla giuria, che lo ha piazzato al penultimo posto, seguito solo da Donatella Milani, quanto al pubblico a casa, che con il televoto non ha aiutato Michele e, anzi, lo ha spinto in fondo alla classifica. Neppure il duetto con Paolo Vallesi in Una carezza in un pugno, a quanto pare, è servito a risollevare le sorti del cantante. Riuscirà Michele, insieme ai suoi coach, a risalire almeno qualche gradino della classifica in vista della gran finale? Una cosa è certa: entrambi i Ricchi e Poveri sono concordi sul bisogno di fare meglio e sulla voglia di combattere di più.



Ricchi e Poveri a cinquant’anni di carriera

Alla soglia dei 50 anni di carriera, i Ricchi e Poveri, partiti come quartetto, diventati trio e rimasti duo formato da Angela Brambati e Angelo Sotgiu, ha rilasciato un’intervista a Il Tempo. I cantanti hanno affermato di trovarsi perfettamente a loro agio sul piccolo schermo, sebbene stia stretto a entrambi il ruolo di giudici. “Giudicare gli altri non è facile, ma ci piace stare gomito a gomito con gli altri colleghi”, dice Angelo. “Sono d’accordo, dare giudizi è imbarazzante. Nella vita c’è sempre da imparare e sono io la prima ad aver bisogno di consigli. Comunque mi diverto a sostenere il nostro ragazzo Pecora”, afferma Angela. Per loro i talent show rappresentano un trampolino di lancio più che valido, capace di dare ai giovani la possibilità di mettersi in gioco. A parere di Angelo, però, le giurie dovrebbero fare qualcosa di più. Angela, al contrario, è un po’ più scettica nei confronti di questo format. “All’inizio danno tanta notorietà ma poi tutto finisce e la delusione è tanta.”, afferma. Poi però precisa, pur restando critica: “Bisogna pur ammettere che ogni tanto qualche talento si trova. Qualche anno fa, ad esempio, è venuto fuori Marco Mengoni che ha straordinarie doti vocali. Il problema è che oggi non tutti fanno la necessaria gavetta”.



Sogni nel cassetto? “Altro che”

Sempre a Il Tempo i Ricchi e Poveri ripercorrono il loro esordio. I tempi erano diversi, le selezioni più intense, le case discografiche avevano i migliori autori, ma le occasioni erano poche. Ormai i giovani si scrivono le canzoni da soli e le pubblicano direttamente su YouTube, dice Angelo, dove vengono subito visualizzate da milioni di persone. “Fino a qualche tempo fa arrivavi solo se valevi davvero”, dice. Angela è convinta che il loro successo così duraturo sia dovuto all’allegria trasmessa dalle loro canzoni, espressione diretta del loro modo di essere e di relazionarsi col pubblico. A cinquant’anni dagli esordi, i Ricchi e Poveri stanno valutando nuovi progetti, che spaziano dalla musica al teatro alla televisione. Quest’ultimo, in particolare, è un mezzo che il duo ha profondamente rivalutato, perchè permette di arrivare in poco tempo anche a chi non può muoversi da casa. Sogni nel cassetto? “Altro che. Non ci dimentichiamo che la felicità è fatta soprattutto di piccole cose. A volte basta anche solo una parola d’affetto. Intanto ho scritto delle favole e spero che qualcuno le legga prima o poi. Potrebbero diventare episodi per una fiction televisiva in grado di far divertire grandi e piccini. E’ come se fosse la favola dei Ricchi e Poveri”, risponde Angela.