Il giudizio di Teo Teocoli su Adrian è lapidario. «Il più grande flop della tv che non ho mai fatto». Lo showman ne ha parlato in un’intervista a Repubblica, spiegando perché accettò l’invito di Adriano Celentano a partecipare al programma e perché ha deciso poi di abbandonare il progetto. «Ma quale traditore! Fanno le cose tra di loro, non ti raccontano niente. Ma c’è un limite». Tutto comincia a dicembre, quando riceve una telefonata da Celentano. «Canterai non i successi, ma le canzoni del rock’n’roll», gli dice. Lui accetta, ma non lo vede più né sente. Sente allora Claudia Mori, visto che loro sono anche produttori. «Mi dice di andare a Verona a registrare la parte live, tirando sul compenso». Gli offrono 30mila euro circa netti per nove puntate, con le spese a suo carico. «Mi avevano anche proposto, per stare vicino, quello dove dormivano loro, 800 euro al giorno. Vabbè». Teo Teocoli racconta di essere andato due volte a Verona, dove di Adriano Celentano non vede neppure l’ombra. «Ho capito che mi sarei trovato lì come un cretino a fare cose non scritte. Ho desistito. Poi è arrivato il colpo di grazia».
TEOCOLI CONTRO CELENTANO: “ADRIAN? CHE FLOP…”
Il colpo di grazia nello specifico arriva quando Claudia Mori lo chiama per dirgli di non prevedere stivaletti e cappello, perché quella roba non le piace. Insomma, non voleva che facesse Adriano Celentano. «Già, perché sa che sono più bravo di lui a fare Celentano! Io non lo imito, lo sostituisco. A quel punto ho detto proprio basta». Dall’intervista a Repubblica emerge tutta la frustrazione di Teo Teocoli: «Febbraio e marzo me li sono bruciati per colpa di Adrian. Ho perso serate nei locali, aspettando di registrare. Altro che quello che dice Claudia Mori». Teo Teocoli esclude di tornare nella ripresa autunnale, del resto non ci sono stati chiarimenti. «Non ho sentito nessuno. Ma Adriano e la Mori sono così». Il comico ammette di non nutrire simpatia per la moglie di Celentano: «Parla solo di Adriano». A lui invece è legato: «Gli voglio bene ma sul lavoro è un disastro. Non comunicano. Non si spostano, non prendono aereo, treno, nemmeno l’ascensore, per le loro fobie». E poi arriva la “mazzata” finale: «Ma perché non si limita a cantare? La sua voce migliora, il resto no».