E’ stato l’arcinoto Gesù nel film di Mel Gibson La passione di Cristo e di nuovo lo interpreterà nel sequel che uscirà entro la fine dell’anno, dedicato alla resurrezione di Gesù. Jim Caviezel è noto anche per tanti altri ruoli cinematografici, ma continua a essere interessato ultimamente a recitare in film a contenuto religioso. Recita infatti la parte di Luca nel film di prossima uscita Paul, Apostole of Christ. Per presentare questo film ha incontrato studenti universitari cattolici durante un incontro pubblico, lasciandoli senza parole con la sua presenza carismatica e il contenuto di profondo effetto delle sue parole: “Il nome Saulo significa “il grande” mentre Paolo significa “il piccolo”. E’ incredibile come cambiare due lettere possa cambiarci davanti agli occhi di Dio, ma è necessario essere piccoli per desiderare essere grandi. Questo è il percorso che fanno i santi” ha detto. Ha poi detto come bisogna imparare a capire quale sia la nostra vocazione: “Quando era lassù sulla croce nel ruolo di Gesù, ho capito come la Sua sofferenza sia la nostra redenzione. Ognuno di noi deve portare la sua croce, c’è un prezzo da pagare per la fede e per la libertà”.
PORTARE LA FEDE NEL MONDO
Ha ricordato un momento durante le riprese della Passione quando è stato legato alla croce e qualcuno ha tirato nel modo sbagliato, slogandogli una spalla, cosa che è rimasta nella versione cinematografica. Ha spiegato che se avessero filmato in uno studio non avremmo forse mai visto questo incredibile momento: “La sofferenza ha reso autentica la mia performance, proprio come succede nelle nostre vite”. “C’è stata molta sofferenza e dolore prima della risurrezione il nostro percorso non è diverso. Quindi abbracciate la vostra croce e andate verso il vostro obbiettivo. Voglio che usciate di qui e andiate in questo mondo pagano a professare in modo spudorato la vostra fede in pubblico. Il mondo ha bisogno di guerrieri coraggiosi, animati dalla fede, guerrieri come san Paolo e san Luca che hanno rischiato la loro reputazione e vita per il loro amore di Gesù nel mondo” ha detto ancora. Citando infine Massimiliano Kobe, ha detto come l’indifferenza sia il più grande peccato ancora oggi.