Raimondo Nobile entra presto nella vita di una giovane Wanna Marchi, appena adolescente e rimasta orfana del padre a 15 anni. La renderà madre di due figli, Maurizio e Stefania, quest’ultima al suo fianco nei momenti d’oro di una carriera lucente e infine anche verso la sorte avversa fatta di denunce e condanne. La futura teleimbonitrice conosce già a quel tempo le fatiche della vita, un’esistenza umile da cui riuscirà a risollevarsi anche grazie al fortunato incontro con l’ormai ex marito. Imprenditore di successo, Nobile le regala una vita agiata e qualche opportunità in più. Come la possibilità di entrare in contatto con molteplici figure centrali del mondo dello spettacolo e dell’imprenditoria. Oggi, mercoledì 20 marzo 2019, Wanna Marchi sarà presente a Live – Non è la d’Urso, ma non è detto che nel suo lungo intervento farà qualche accenno all’ex marito Raimondo Nobile. Esistono poche tracce delle sue dichiarazioni sul primo consorte, di cui si sa davvero ben poco. I due si sposano infatti quando Wanna ha solo 18 anni, ma i sacrifici non mancheranno anche dopo. E’ sempre al fianco di Nobile però che la Marchi riesce ad ottenere il diploma di estetista e ad aprire persino un piccolo negozio. Nel ’78 arriva la svolta: “Mi proposero di fare televisione con Raffaele Pisu“, dichiara durante una delle udienze legate all’accusa per truffa che la porterà ad una condanna. All’epoca Nobile sembra quasi un’ombra nella vita della frizzante urlatrice. Si sa solo che all’epoca è la Marchi a pagare 600 mila lire pur di apparire in tv per soli 3 minuti. Alla fine degli anni Ottanta la separazione della coppia, che coinciderà con la comparsa del mago Do Nascimiento nella vita della televenditrice e della figlia Stefania.
Le vicende giudiziarie di Raimondo Nobile
Raimondo Nobile non sarà immune alle indagini fatte sulla figlia Stefania e all’ex moglie Wanna Marchi, che negli anni Novanta vedranno crollare in via definitiva carriera e vita personale. L’imprenditore che ha sposato la televenditrice quando aveva appena 27 anni sarà infatti collegato all’azienda Telespazio pubblicità, una delle dodici aziende che ruotavano attorno all’impero di Wanna ed in cui Nobile figurava all’epoca come socio accomandatario con la figlia. Si parla in particolare degli anni ’85 e ’86 e di un forte debito nei confronti molteplici creditori, pari a più di 250 milioni di vecchie lire. Sarà l’inizio del crollo di Stefania e della madre, mentre Raimondo Nobile si ritrova a doversi schierare al fianco dei tanti creditori che busseranno alla porta di Wanna e figlia. Durante l’iter processuale, l’imprenditore si affiancherà alla Peruzzo Editore, sottolinea La Repubblica, chiedendo un saldo di alcune decine di milioni e sarà d’accordo sull’iniziale concordato preventivo su un ipotetico pagamento di tutti i crediti. I giudici tuttavia respingeranno la richiesta in quanto la Marchi e la figlia non offriranno garanzie utili per effettuare il saldo di tutti i debiti entro 18 mesi dalla sentenza, a fronte anche di un iniziale pagamento del 20% della somma dovuta.