Carlo Verdone si è raccontato durante una lunga intervista rilasciata ai microfoni de “I Lunatici”, il programma condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su Rai Radio2. Una chiacchierata che ha visto l’attore e regista ricordare uno dei suoi film di maggior successo “Compagni di scuola”, una pellicola che ha portato sul grande schermo per la prima volta in assoluto la scena di un politico che si chiudeva in bagno per tirare cocaina. “Recentemente sono ritornato a Villa Scialoja. E’ stata una grande emozione, mi sono adagiato sul divano, ho cercato di ricordarmi dove avevo piazzato gli attori, dove venivano girate certe scene, è tenuta molto bene, da quando ho fatto il film quella villa è gettonatissima, è una sorta di luogo di culto” ha raccontato Verdone che parlando del film ha detto: “è stata una bella soddisfazione, bei ricordi, quello è stato un periodo fantastico. In quel film c’è molto della vita di tutti noi. Quel film resterà, avrà una sua eternità, perché non ha raccontato i vizi del momento, dei tempi, ma ha raccontato le debolezze, le fragilità e i tic degli uomini, che sono sempre quelli. La vita è un problema spesso e volentieri, i problemi quelli veri, quelli eterni, sono stati concentrati in quella riunione. L’anima, le fragilità raccontate in quel film, sono destinate a restare”.



Carlo Verdone: “Il cast di Compagni di scuola costruito in totale libertà”

Il regista ed attore italiano ha raccontato la genesi di uno dei film più apprezzati del cinema italiano. Si tratta di “Compagni di scuola”, un film per cui ha dovuto anche lottare per realizzarlo. “Il produttore non lo voleva fare, pensava che fosse troppo triste, troppo cinico, che non si ridesse abbastanza. Però alla fine il mio coraggio è servito” ha raccontato Verdone, che in quella pellicola ha voluto mostrarsi al grande pubblico anche come regista. Un film difficile, sincero e molto coraggioso: “c’erano 23 attori, non era facile. Quel cast lo costruii in piena libertà, l’ho fatto io per conto mio, sentivo che quei personaggi che andavo scegliendo erano giusti e loro mi hanno lasciato fare. Gli attori erano attori che costavano moltissimo, ma il produttore mi lasciò totale libertà” ricorda Verdone. Tanti gli attori che proprio grazie a Compagni di scuola si sono poi fatti strada nel mondo del cinema italiano: “ho pensato poi che la Brilly fosse perfetta in quel ruolo di padrone di casa, perfetta era la Giorgi, perfetta era Natascia Hovey, la ragazza di cui era platonicamente innamorato il patata. Ghini è stato straordinario, è stato bravissimo”.



Carlo Verdone: nessun sequel e su Zalone

Parlando di un possibile sequel di Compagni di Scuola, Carlo Verdone spegne ogni possibilità: “ogni tanto qualcuno mi dice che dovrei fare un numero 2, ma sarebbe la cosa più sbagliata del mondo. Dico di no, assolutamente consapevole che sarebbe una tomba. Il pubblico resterebbe deluso e in più sporcherei il primo, che era perfetto. Non si devono fare i sequel di film che vengono bene”. Parlando poi del cinema di oggi, l’attore e regista è consapevole della difficoltà: “c’è meno pubblico nelle sale, viene a mancare il pubblico dei giovani, è rimasto il pubblico delle teste bianche, portare i giovani al cinema è complicato. Puoi prendere anche un attore che ha inanellato due film di successo, però se il film non è buono, quell’attore non risolve il problema”. Tra i colleghi fa un plauso a Checco Zalone: “lui sicuramente ancora va avanti che è sicuro che ti porterà una barca di famiglie al cinema, perché il suo cinema è una novità assoluta, ha tutto un suo modo nuovo e originale, lui ha questa potenza”. Infine parlando delle sue partner femminili racconta: “mi sono trovato bene con tutte. Se mi si chiede quale sia quella che mi capisce al volo, è chiaro che forse a Claudia Gerini basta uno sguardo per capire quello che voglio. C’è un feeling molto particolare”.