Pace fatta tra Ezio Greggio e Vittorio Feltri. Il direttore di Libero è spesso protagonista di parodie e imitazioni. Un servizio di Striscia la Notizia, però, aveva fatto arrabbiare molto Vittorio Feltri. Nel servizio in questione, i tg satirico aveva mandato in onda il fuorionda di una trasmissione Mediaset in cui una giovane presentatrice si lasciava andare a battute sul direttore. Raggiunto a Montecarlo dove si trova per il Festival de la Comedìè, giunto alla sedicesima edizione, Ezio Greggio ha spiegato l’accaduto ai microfoni di Libero. “Faccio i comico, ma mi creda, c’è stato un malinteso. Per quanto mi riguarda sono da sempre un estimatore di Vittorio Feltri e lo saluto con la stima di sempre” – spiega Greggio che poi sulla rabbia di Feltri, aggiunge – “bisogna vedere anche come glielo hanno raccontato e come questa storia è stata gonfiata. Ci siamo poi sentiti al telefono ed è fintia ridendo e scherzando. Mi piace ciò che dice, lo ammiro da sempre“, dice.
EZIO GREGGIO: “VOGLIO RIFARE YUPPIE CON MASSIMO BOLDI”
Pur essendo impegnato nella nuova edizione del Festival della Comedìè per la quale sono stati selezionati 150 film e che saranno giudicati da Paolo Genevose, Carlo Verdone, Edoardo Leo e Sandra Milo, presenti in giuria, Ezio Greggio non nasconde la voglia di tornare a fare cinema in prima persona. Il conduttrice di Striscia la Notizia, infatti, a Libero, confessa che vorrebbe rifare Yuppie con Massimo Boldi. “Il problema è che può deciderlo solo De Laurentiis, il film è suo. Ma ora è molto impegnato con la squadra del Napoli e ha poco tempo per pensare anche a questa cosa. So che Massimo Boldi si sta dando da fare, però, la vedo dura. E’ complicato riuscire a vincere questa nostra partita“, spiega Greggio. Nonostante tutto, l’attore si gode il successo del suo Festival: “sono felice di esserci riuscito, ma non mi sento un eroe. Sono un uomo che ha lavorato per seguire un progetto giusto ed è estremamente interessante. Anche per me il cinema è un’arte di cui non si può fare a meno. L’importante è portare al pubblico film che destino la loro attenzione“, conclude.