Dopo il caso di Torre Maura, grande discussione sulla famiglia rom a Casal Bruciato, caos a Piazzapulita. Presenti in studio Noemi e Simone, la coppia che aveva occupato l’appartamento destinato a una famiglia nomade. Simone, che ha una bimba piccola, ha spiegato: «Abbiamo provato rabbia e sconforto, di fronte a queste cose chi di dovere, in questo caso anche la sindaca di Roma, deve pensare un po’ di più ai cittadini italiani, ai terremotati». «I rom sono italiani» ribatte Formigli, con il giovane che aggiunge: «Sì, ma c’è gente italiana che vive dentro i container da parecchio tempo. Se non abbiamo fatto la domanda dobbiamo rispettare le leggi: in questo caso però pensasse anche ai più deboli italiani. Non voglio fare discriminazioni». «Se hanno la cittadinanza italiana sono uguali a te o no?» chiede il conduttore del programma di La7: «Sono cittadini italiani però uguali non è un termine da usare». E scatta un grande applauso in studio…



ROM CASAL BRUCIATO, BUFERA A PIAZZAPULITA: IL VIDEO

«Perché non sono uguali?» chiede Corrado Formigli, con Simone che spiega: «Per il semplice motivo che loro hanno proprio un’altra tipologia di vita: insegnano ai figli a fare cose che noi non insegneremmo mai, non danno un buon esempio. Tutti i rom sono così? La maggior parte. Non credo che chi assegna queste case li vorrebbe avere nelle palazzine in cui vive. Di certo non possono vivere in palazzine dove ci sono anziani e invalidi, che devono stare tutta la notte con la paura che possano entrargli dentro casa». Sul tema torna qualche minuto dopo il conduttore di Piazzapulita: «Quando Simone con brutalità e autenticità ci dice che in fondo i rom non sono uguali, c’è un applauso in studio: ma quando c’è l’applauso, è qualcosa che a me fa paura. Non do la colpa a Simone, ma mi chiedo cosa sta succedendo in questo Paese e quanto è pericoloso alimentare questo tipo di opinione e di pensiero. Lo dico perché una volta in questa trasmissione si insultarono brutalmente i rom e ci fu un grande applauso. Io mi dissocio da un applauso che non mi è piaciuto: non si può applaudire qualcuno che certifica che due esseri umani non sono uguali».



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