Giuseppe Povia ospite di Un giorno da pecora, programma in onda su Rai Radio 1: il cantante ha rivelato alcuni retroscena sul suo possibile ingresso in politica. «Se mi hanno mai chiesto di candidarmi? Certo, tutti: da destra a sinistra, una volta addirittura il Movimento per le autonomie» svela Povia, che aggiunge: «A Sinistra me lo chiesero nel 2009, l’anno in cui uscì Luca era gay». Passando a destra, invece, «Lega, Forza Italia, di tutto»: «Berlusconi? Non lui direttamente. Per la Lega Salvini? Anche, si. Mi disse: tu sei carismatico, mastichi bene la politica e l’economia. Gli dissi: no, ma sei fuori?». Il cantante poi sottolinea: «Non ho mai avuto le tessere elettorali, non ho mai votato in vita mia e non credo nei partiti: finora ho ragione io».



GIUSEPPE POVIA A TUTTO POLITICA

Povia poi torna sulla polemica sull’euro: «Uno stato senza moneta è come un uomo senza pisello? Uno dei più grandi dell’economia come Keynes diceva che si vive sempre per una crescita che non ci sarà mai e nell’incubo di un contabile, che deve fare tornare tutti i conti distruggendo le popolazioni. Si potrebbe anche restare nell’euro se la Bce garantisse tutto ciò che succede». Una battuta sulle unioni civili e i matrimoni tra omosessuali: «Non ha senso il matrimonio omosessuale: la famiglia naturale nasce nell’età della Pietra, ancora prima, non ci sono stati Parlamenti o Stati politici. Quella è la famiglia naturale: negli ultimi cento mila anni sono passate sulla Terra 82 miliardi di persone, erano famiglie. Il matrimonio, inteso come uomo, donna e figli, non può accadere nella coppia omosessuale perché non ci sono figli: le unioni civili e l’amore sono benvenuti, sia chiaro».

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