Mancano poco più di 40 giorni al 26 maggio, giorno fatidico nel quale milioni di europei saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo Parlamento di Strasburgo. Dopo la notizia di alcune defezioni importanti, come quella di Alessandro Di Battista, che non si candiderà alle Europee con e per il M5s, l’altra settimana, per la precisione lunedì 8 aprile, e per rigore di informazione alle ore 16, è scaduto ufficialmente il termine ultimo valido per la presentazione dei simboli elettorali. I contrassegni depositati sono in tutto 49 e tra questi ce ne sono di decisamente improbabili, quanto meno per noi nostalgici, affezionati al Partito dell’Amore di ciccioliniana memoria (bei tempi, eravamo nel pleistocenico 1991…). Mica tutti, vorremmo tranquillizzarvi, compariranno sulla scheda elettorale definitiva: l’alto numero di firme richiesto per presentare una lista (tra le 30mila e le 35mila per ognuna delle 5 circoscrizioni) è un adeguato deterrente messo lì a stoppare bizzarrie politiche e partitiche oltremodo sopportabili.
Perciò, prima che la “scure del quorum” giunga ad alleggerire qualche eccentricità comunitaria che definire simpatica è già complimento eccessivo, vorremmo segnalarvi, rimanendo rigorosamente entro i nostri confini nazionali, qualche simbolo… curioso, termine politicamente corretto che non offende nessuno. Tanto per gradire, vi segnaliamo:
Partito Internettiano. Il suo programma è molto semplice: CTRL delle frontiere, ALT all’immigrazione incontrollata, # chiuso ai clandestini, guerra a mouse duro contro i trafficanti di esseri umani. A Word (sarebbe meglio dire Words, a parole), una piattaforma very Excel.
Partito Sacro Romano Impero Cattolico. Tra i suoi promotori figurano Caro Lingio, Carlo Magno e Corona Ferrea.
Movimento Poeti d’Azione. A questa lista pare si sia subito iscritto anche Eugenio Scalfari, aedo novello, avendo dato alle stampe proprio a inizio aprile il suo primo libro di poesie “L’ora del blu”. Dove compare una lirica accorata e struggente, dal vago sentore manzoniano, dedicata all’euro: “Ella fu. Siccome immobile / Dato il mortal sospiro, / Stette la spoglia immemore / Orba di tanto spiro, / Così percossa, attonita / La moneta unica al nunzio sta …” Sarà gloria poetica, per il nostro ultranovantenne vate della carta stampata? E sarà gloria per il suo novello movimento? Ai posteri l’ardua sentenza!
Lista “No riforma forense – No alla cassa forense – No legge 247/2012 – No alla contribuzione previdenziale slegata dal reddito”. Se queste sono le premesse, se questo è il nome (peraltro difficile da mettere per intero sulla scheda elettorale), Dio ci scampi dal leggerne l’intenso e – immaginiamo – vaste programme…
Ma, accanto a quelli che in qualche maniera la loro lista l’hanno presentata, vale la pena di citare qualcuno tra i 427 che non ce l’hanno fatta:
Partito dei Porconi. A differenza della quasi omonima lista dei Forconi, il cui programma – semplice, lineare, senza fronzoli – è infilzare uno per uno tutti gli europarlamentari e i commissari Ue, la lista dei Porconi, nonostante abbia battuto l’Italia marciapiede per marciapiede (e chi ha orecchie per intendere, intenda), non ce l’ha fatta. Nessuno ha accettato di candidarsi, venendo allo scoperto. Mancanza di sfacciataggine?
La Catena di Sant’Antonio. A differenza della lista La Catena, il cui basico programma è facilmente riassumibile in tre soli verbi (incatenare tutti gli europarlamentari, membri delle commissioni Ue e tutto il personale della Bce compresi, gettarli in gattabuia buttando via la chiave), quelli della lista La Catena di Sant’Antonio non hanno completato l’ultimo anello: hanno iniziato un anno fa a raccogliere adesioni via telefono e si sono… incatenati praticamente da soli, visto che sono ancora lì a fare telefonate!
Lesti a non lestale nell’Eulo. Ultima di questa nostra incompleta carrellata (ma solo perché lo spazio è tiranno), una lista che supponiamo sia stata plomossa su intelnet da un folto gluppo di cinesi, laccogliendo migliaia di filme soplattutto nelle Chinatown delle maggioli città italiane. Invano abbiamo cercato di intercettare qualche conferenza stampa di presentazione. E come mai, immaginiamo che la domanda vi sorga veemente, pur essendo lesti, non ce l’hanno fatta a presentare il simbolo per tempo? Mah! A dire il vero, anche per noi la risposta resta un vero… giallo!