A un anno di distanza da Un gatto in tangenziale, il tandem Riccardo Milani – Paola Cortellesi torna protagonista al cinema: da oggi, giovedì 18 aprile 2019, in sala Ma cosa ci dice il cervello. Forte del grande successo al botteghino con la precedente pellicola, il regista regala al grande pubblico una commedia che narra le vicende di Giovanna, una donna dimessa e noiosa che si divide tra un lavoro al Ministero e gli impegni scolastici della figlia Martina. Ma in realtà la donna è un agente segreto, impegnato in missioni internazionali molto rischiose. In una rimpatriata con i vecchi compagni di liceo (Stefano Fresi, Vinicio Marchioni,Lucia Mascino, Claudia Pandolfi), Giovanna scopre che sono costretti a subire quotidianamente piccole e grandi angherie. Con i mezzi a disposizione e travestimenti stravaganti, riporterà in ordine la sua vita e quella dei suoi amici…



MA COSA CI DICE IL CERVELLO: VIDEO TRAILER

Intervistata da Best Movie, Paola Cortellesi ha presentato così il suo personaggio: «L’esistenza che il mio personaggio sta vivendo all’inizio del film è piuttosto rassegnata. Come tanti, Giovanna non fa più caso alla maleducazione e ai soprusi quotidiani; ci ha fatto l’abitudine. Vive nel torpore. Almeno fino a quando non incontra i suoi vecchi amici di liceo, che sono Stefano Fresi, Claudia Pandolfi, Lucia Mascino e Vinicio Marchioni». Parlando dei suoi colleghi, invece: «Stefano Fresi è un insegnante. La cronaca ci ha fatto vedere come questa categoria sia spesso vilipesa e bullizzata dai ragazzi e dai genitori, con un utilizzo perverso dei social. Abbiamo saputo di insegnanti che hanno ricevuto la visita di avvocati inviati da famiglie che volevano verificare la correttezza dei voti attribuiti ai figli. Sembra una follia, ma purtroppo è la verità. Vinicio Marchioni è un insegnante di sport. Si imbatte nel padre di uno dei suoi allievi, impersonato da Ricky Memphis, che vuole spiegargli fisicamente come si fa il mestiere di allenatore. Lucia Mascino è una pediatra che lavora alla ASL e per questo viene considerata meno valida; non viene gratificata per aver scelto una struttura pubblica che dà meno guadagni. Leggendo e documentandoci, abbiamo avuto la conferma di come il valore di una persona si misuri in base a quanto viene pagata e non per le sue competenze. Vale per i medici come nel caso di Lucia, ma anche per gli insegnanti. Claudia è una hostess regolarmente maltrattata quando chiede di spegnere i cellulari prima del decollo».



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