Siate sinceri: quanti tra voi non hanno mai pensato che viviamo in un mondo che sta andando a rotoli? Beh… motivi non ne mancano. C’è l’allarme sul clima, l’inquinamento atmosferico, il surriscaldamento, il buco nell’ozono, i mari che pullulano più di plastica che di pesci. Poi abbiamo Giggino Di Maio e Danilo Toninelli al governo, ma – vorremmo rassicurarvi in merito – qui gli effetti nefasti sono decisamente più circoscritti, quanto meno permangono entro i nostri confini nazionali. Piuttosto, stiamo in campana per quanto attiene all’economia: il Pil crolla ovunque, il debito s’impenna ovunque, lo spettro della recessione aleggia ovunque, i posti di lavoro scarseggiano ovunque e Trump, se solo potesse, seminerebbe dazi a piene mani ovunque. Tutto vero. Ma i rotoli di cui vorremmo parlarvi sono decisamente meno nobili. Trattasi più prosaicamente di… carta igienica.



Ullallà, siete così a corto di argomenti? Affatto, anzi vi srotoliamo all’istante un paio di notizie per farvi capire quanto il tema sia tutt’altro che morbido. La prima: “Lo scorso gennaio in Germania è stato lanciato un dibattito sul magazine online Jetz.de della Süddeutsche Zeitung, che ha invitato le famiglie tedesche a smetterla di consumare 93 rotoli l’anno ognuna. L’equivalente di 1 miliardo di foglietti, per 2 miliardi e mezzo di spesa e 600mila alberi abbattuti”. La seconda: le foreste del Canada sarebbero a rischio da quando 140 anni fa la carta igienica entrò nella vita quotidiana degli abitanti degli Stati Uniti. L’allarme è stato lanciato dal Consiglio per la difesa delle risorse naturali stimando il consumo di una famiglia di quattro persone in 45 kg l’anno. Ovvero, 3,8 rotoli a settimana. Il problema è che stiamo parlando di carta di pura cellulosa vergine e così facendo “si butta nello scarico il futuro della foresta boreale canadese”.



Potremmo subito buttarla sul ridere (in fondo siamo qui per questo) e affermare, senza tema di smentite, che il prodotto continua a essere considerato molto… cool; oppure che le carte igieniche con più veli – chissà perché – sono assai gradite (e perciò assai vendute) nei Paesi arabi, dove i massimi consumatori sono i ku-waitiani; al contrario, quelle senza veli si trovano solo nei sexy shop del Nord Europa (non ne abbiamo esperienza diretta, andiamo sulla fiducia).

Saremmo anche in grado di rivelarvi che alcuni nuovi prodotti sono pronti ad approdare nei nostri negozi di prodotti per l’igiene e per la casa. Prima della lista è la carta igienica Paolo Foxy, con le previsioni dei segni zodiacali stampate strappo dopo strappo. Rotoli realizzati in tutt’altro che morbida carta vetrata: i produttori sono convinti non solo che il dolore provocato dallo sfregamento faciliti la visione delle stelle, ma alzano la posta prevedendone il pressoché immediato successo: è risaputo che l’oroscopo sia una delle più grandi prese per il c**o messe in atto dalla fantasia umana.



Sempre a proposito di nuovi prodotti che verranno lanciati sul mercato, parlare della carta igienica Jerry Scottex è d’uopo: realizzata con banconote da 500 euro (evidentemente finte, ma dolcemente morbide e assorbenti) così da riprodurre l’effetto “chi vuol esser milionario”. Perché, come scaramanticamente si sa, la cacca porta fortuna (e perciò tanti soldi)…

Saremmo, infine, in grado di fornirvi informazioni fresche di giornata su Tenderly, pronta a immettere una nuova carta igienica, diciamo così, di tendenza: potrebbe chiamarsi “Cu-rriculum vitae”, dal momento che i rotoli verranno personalizzati, in modo che ognuno possa riportare quei dati, sensibili o meno, utili in “quei momenti”. Che tanto poi, più che “blowing in the wind” sarà “dissolving in the water closet”…

Visti i tempi – e non ce ne vogliano i signori di Roma – dovremo forse abituarci alle immagini a strappo di statisti, senatori e deputati. D’altronde, tutto, come insegna la politica, può andare a rotoli! A tal riguardo, ricordate Marco Travaglio e la sua intervista a Tagadà su La7? Alle sue spalle campeggiava un rotolo con la faccia di Renzi.

Dalla politica allo sport: c’è già qualche tifoseria che ha messo tra i gadget la carta igienica con impressa la foto di un difensore del Torino: il camerunense Nkoulou. Razzismo? Macché, giocasse ancora (e grazie ai buoni uffici del nostro Giovanni Trapattoni – a proposito: auguri, giovane Trap!), il più titolato a essere immortalato su milioni di rotoli di carta igienica oggi sarebbe senza dubbio il tedesco Strunz!