Se Gesù è risorto dopo tre giorni, questo film è stato nelle sale solo per lo stesso tempo nella settimana prima di Pasqua del 2016 e poi è letteralmente scomparso. Come dire: è meglio togliercelo dalle scatole per non farci riflettere. Oggi, andrà in prima serata su Rai 1. È stato definito un clone venuto male de L’Inchiesta di Damiano Damiani del 1986. Buon film quello, venuto da un’idea del geniale Ennio Flaiano. Altresì la critica lo ha abbastanza massacrato, come ai tempi The Passion, anche se Risorto non è sicuramente allo stesso livello. Se nel film di Damiani Gesù risorto veniva cercato ma non si vedeva mai, in Risorto, il Messia si presenta in carne e ossa dopo la Resurrezione.
Alcuni l’hanno definito un film poliziesco con il tribuno romano Clavio nelle vesti di detective, e così anche in questi giorni nei siti di cinema si dava una lettura della trama come un film crime. Propongo una visione differente. Direi che la trama del film è coerente coi vangeli della Resurrezione. Il sepolcro è scoperchiato, le corde coi sigilli stracciate, il corpo di Gesù non c’è più, così come i due soldati di guardia. Il tribuno Clavio aveva visto Gesù morire in croce, il suo sguardo aveva attentamente scrutato il volto tumefatto del Cristo. Nel sepolcro scoperchiato aveva toccato e guardato attentamente la Sindone con il volto del Nazareno. Con le sue truppe si era messo alla ricerca dell’uomo scomparso. Seguendo un discepolo era entrato nel Cenacolo e aveva trovato i discepoli con il Signore e visto Tommaso toccare la ferita sul costato.
Sbalordito ed esterrefatto abbandona i suoi legionari depistandoli per seguire Pietro e i discepoli, standosene però sempre in disparte, osservando. Arrivati in Galilea, Clavio assiste alla pesca miracolosa, si siede con gli apostoli e Gesù a mangiare i pesci arrostiti.
Chiede a Pietro: Perché lo avete seguito?
In quel momento Gesù guarisce un lebbroso e Pietro afferma: Eccolo il perché!
Clavio dice a Gesù: Non so cosa chiedere.
Gesù gli risponde: Parla con il cuore.
Il Signore ascende al Cielo e Clavio, sorridendo, rivolgendosi a Pietro afferma: Io credo che non sarò più lo stesso.
Clavio è un uomo che prende sul serio la propria umanità. Osserva, guarda attentamente, si pone domande, incontra degli uomini che non hanno paura di morire, che si definiscono liberi, che amano Gesù. Clavio ha visto un uomo crocefisso e poi vivo, resuscitato e continua a seguirlo insieme ai discepoli. Non dormiva con loro, stava a dieci metri da essi. Quando poi si sente accolto da Gesù si scioglie e perfino il suo volto da duro uomo d’armi si addolcisce. E non sarà più lo stesso. La Resurrezione vista da un ateo come Avvenimento che cambia la vita.
Probabilmente è questo che ha dato fastidio alla critica attaccandosi al fatto che sembra un noir, una fiction estranea a Gesù, con una fotografia discutibile. Ma anche se fosse stato un film puramente storico, avrebbe fatto discutere (vedasi il già nominato film di Mel Gibson). Certo che la figura del tribuno è fiction, è inventata, ma interroga tutti, noi compresi in questo momento, ora.
Non a caso, l’attore che interpreta Clavio, Joseph Finney emerge su tutti, sia per la sua buonissima caratterizzazione fatta di parole, ma soprattutto di sguardi. Come nella realtà gli occhi parlano più delle frasi e Finney rappresenta in maniera drammatica ed egregia il suo turbamento nel vedere Gesù risorto.
Due parole per il regista Kevin Reynolds, non certo un dilettante, esploso con il mitico Fandango e poi continuando con Robin Hood e Waterworld, questi tre con Kevin Costner, ma anche con RapaNui, Montecristo e Tristano e Isotta. Guardatelo, non rimarrete delusi.
Aspettiamo intanto Mel Gibson se veramente porterà sullo schermo il proseguo di The Passion.