Il principe Harry contro Fortnite. L’attacco inaspettato contro il famosissimo videogioco battle royale di Epic Games che può contare su 80 milioni di giocatori in tutto il mondo è di quelli veementi ed è destinato a riaprire un dibattito che coinvolge moltissimi genitori, tanto preoccupati quanto incapaci di liberare i propri figli dalla dipendenza dei combattimenti garantiti dalla piattaforma online. Le parole del duca di Sussex, riportate da Il Corriere della Sera, sono state pronunciate nel corso di una visita ad un’Ymca a Londra tenutasi di recente. In quest’occasione il figlio di Carlo e Diana ha dichiarato convintamente come a suo parere “il gioco non dovrebbe essere consentito”. Secondo Harry, infatti, una forma di intrattenimento di questo tipo è stata creata “per farti diventare un tossicodipendente, una di quelle dipendenze che ti tengono incollati davanti a un computer il più a lungo possibile. È davvero irresponsabile”.
PRINCIPE HARRY CONTRO FORTNITE
Nessuno pensi che i timori di Harry siano isolati, anzi. Da futuro padre, il Duca di Sussex sa bene che l’uso smodato di questa piattaforme video-ludiche rischia di essere uno dei problemi con cui potrebbe finire per scontrarsi da qui ai prossimi anni. Il dibattito sull’utilizzo di Fortnite è d’attualità in diversi Paesi del mondo: basti pensare che in Cina, dopo un’impennata di ricoveri di giovani, si è deciso di limitare ad un massimo di tre ore al giorno l’utilizzo del videogame in collaborazione con Tencent, il colosso mobile che lo distribuisce, con l’esperienza di gioco che dopo tre ore di attività ininterrotte vedrà la disattivazione di alcune funzionalità, a partire dalle popolarissime sfide settimanali. Il principe Harry nel corso del meeting ha aggiunto che i genitori avrebbero ormai gettato la spugna e non saprebbero come comportarsi nei confronti dei loro figli, in quanto oramai “troppo dipendenti” da Fortnite. Proprio il ruolo genitoriale è in discussione: una maggiore attenzione alle abitudini dei figli alla consolle è il minimo che si possa chiedere per arginare il rischio di una dipendenza da videogame.