Luca Barbareschi è nelle sale con “DolceRoma”, film di genere gangster diretto dal regista Fabio Resinaro. Attore di successo, regista, produttore ed ex politico, Barbareschi, che fra poche ore presenterà la nuova pellicola nel salotto di Che fuori tempo che fa, ha ammesso, a dispetto del suo curriculum, di sentirsi spesso insicuro. A convincerlo quotidianamente del contrario, soprattutto sua moglie, che con costanza gli ricorda di essere un uomo che ha “fatto tante cose nella vita”, tuttavia, conferma l’attore, “io mi sento inutile”, così come si legge nell’intervista concessa a Film.it; poi, però prende il mano il suo curriculum e cerca di auto convincersi che nella sua vita ha collezionato numerosi successi. “Questa insicurezza è terribile – spiega Barbareschi – Ma allo stesso tempo è un motore. Penso che i grandi visionari nascano da una grande ferita. Da una grande insicurezza”.



“Io sono figlio di una storia così”

Luca Barbareschi sarà questa sera tra gli ospiti del nuovo appuntamento di Che fuori tempo che fa. Reduce da un’aspra polemica con Le Iene, di recente si è raccontato al talk in onda sul Nove, Accordi e Disaccordi, dove ha parlato del suo intervento – e delle conseguenti lacrime di commozione – al Convegno di Futuro e Libertà nel 2010. “Ognuno è figlio di una storia – ha dichiarato Barbareschi – Io sono figlio di una storia così, sono figlio di ebrei emigrati, io discendo da un uomo che ha fondato il Parlamento italiano, l’onorevole Saverio Fino, che è morto vivendo nel quartiere Comina, solo chi è di Milano sa dov’è, dove son cresciuto io, che è come Tor Bella Monaca”. Ripercorrendo la carriera di suo nonno, Barbareschi ha parlato di “gente che ha fatto politica senza pensare di arricchirsi un secondo”. E anche questa volta non ha potuto fare a meno di commuoversi.



Le lacrime nel 2010 al convegno di Futuro e Libertà

In merito al convegno di Futuro e Libertà, Luca Barbareschi, a un passo dal suo intervento a Che fuori tempo che fa, ha spiegato: “In quel momento ci ho creduto e sono stato un cog*ione perché purtroppo ci hanno creduto tante altre persone”. Tuttavia, ha aggiunto, poco dopo, è riuscito a tornare al suo lavoro, mentre ci sono state altre persone, che hanno “dedicato la vita a questo, gente che ha regalato soldi a questi signori, fondazioni con centinaia di milioni. E questa è una responsabilità che non si può buttare nel cesso per leggerezza”. È con queste dichiarazioni che Barbareschi ha spiegato, nel talk show di Andrea Scanzi e Luca Sommi, i motivi che hanno scatenato le lacrime di commozione che nel 2010 provocarono un’interruzione del suo discorso convegno di Futuro e Libertà, di fronte all’ex leader Gianfranco Fini e ai militanti di Fli.

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