“Figli del destino“, un documentario che racconta le storie di quattro bambini italiani ebrei scampati alla deportazione nei campi di concentramento: tra queste voci c’è anche quella di Liliana Segre, la senatrice a vita eletta dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ricordando quel periodo terribile della sua vita, la Segre in uno dei suoi ultimi libri dal titolo “Liliana Segre. Il mare nero dell’indifferenza” ha scritto: “Sono stata una bambina espulsa dalla scuola, sono stata una clandestina con i documenti falsi, sono stata una richiedente asilo poi respinta dalla Svizzera. Poi sono stata carcerata, ho conosciuto la deportazione e nella deportazione sono stata operaia-schiava, poi ho conosciuto di nuovo la libertà. Sono una testimone che incontra la gioventù, che è la speranza del nostro futuro”.
Liliana Segre: “nel giro di pochi anni dopo la morte dell’ultimo di noi, la Shoah sarà dimenticata”
“I sopravvissuti come me, io sto la più anziana di tutti, e ancora in grado di incontrare i miei nipoti ideali in una giornata come oggi e altre che seguiranno. Sono una delle pochissime ancora in vita, oramai ogni anno qualcuno di noi ci lascia e queste figure non tornano più, queste figure portano il loro carico, di vita e di morte. Quando mi domandano “cosa succederà signora quando tutti voi sarete morti”, io purtroppo pur avendo speso 30 anni della mia vita a parlare di Auschwitz sono estremamente pessimista e nel penso che nel giro di pochi anni dopo la morte dell’ultimo di noi, la Shoah e la sua storia sarà prima un capitolo, poi un libro di storia, poi una riga e poi non ci sarà più neppure quella. Ho un debito non solo verso i miei, la mia famiglia che sono spariti come cenere nei cieli di Auschwitz, ma anche per quei sei milioni che non sono tornati a raccontare, quei sei milioni uccisi in vari modi non perchè avessero fatto qualcosa”.
Una legge contro l’odio
Liliana Segre ha perso tutto in quei campi di concentramento. Ha perso la famiglia e gli affetti volati via come cenere nei cieli di Auschwitz. Da 30 anni a questa parte la senatrice a vita continua a far sentire la sua voce per tramandare ai giovani e alle future generazioni quanto l’essere umano possa creare qualcosa di così infame ed ignobile. La senatrice a voce ha conosciuto sulla propria pelle l’odio, ma non è mai diventato come loro: “Anche se ho sopportato l’odio, non sono mai diventata come i miei persecutori, non sarò mai dalla parte di chi esercita violenza, anche con delle parole che sono gravi a volte come una coltellata”. Per questo motivo la Segre, poco dopo la sua elezione a Senatrice a vita ha voluto presentare un disegno di legge contro l’odio.