La compagnia del cigno è la nuova fiction di Rai1 firmata Ivan Cotroneo. I primi due episodi andranno in onda questa sera e domani dalle 21.10 circa. La storia, molto in sintesi, racconta tutti i sacrifici e l’impegno di un gruppo di ragazzi che studiano al conservatorio. Tra i nomi del cast: Alessio Boni, Anna Valle, Giovanna Mezzogiorno, Rocco Tanica, Stefano Dionisi, Marco Bocci e Francesco Liotti. Il regista e sceneggiatore, intervistato da gaynews.it, ha raccontato i motivi che dovrebbero spingere il telespettatore comune a guardare il suo nuovo progetto televisivo. Innanzitutto la fiction racconta il mondo di oggi, tra la forza collettiva e l’unione delle differenze: “Spero che al pubblico possa piacere questa storia che racconta ragazzi e adulti di oggi con rispetto e verità, e lo fa raccontando sfumature del reale che solitamente non vengono toccate in un racconto televisivo, usando registri diversi: la commedia, il dramma, il musical”.



Ivan Cotroneo racconta La compagnia del cigno

Anche in questa fiction, si rinnoverà il sodalizio artistico tra Ivan Cotroneo e Mika. Ed infatti l’artista internazionale ha voluto scrivere il pezzo inedito dal titolo “Sound of an Orchestra”, come sigla della serie: “è stato per me importantissimo da un punto di vista personale, perché sapere che un musicista della sua sensibilità e intelligenza si appassionasse a questa storia scritta con Monica Rametta mi ha regalato ulteriore fiducia. È un nuovo passo nella storia della nostra collaborazione che spero andrà avanti in forme e modi sempre diversi”, ha raccontato Cotroneo. Da sempre appassionato di musica, nel corso della sua intervista spiega le sonorità che hanno avuto modo di cambiargli la vita: da Emozioni di Lucio Battisti a West side story. Ed infatti tra i suoi sogni, quello di realizzare un musical: “Ma forse più di tutto mi piacerebbe trovare ulteriori modi per usare la musica e il ballo come elementi narrativi fondanti”.



Il mondo LGBT ancora presente

Molto spesso nei lavori di Ivan Cotroneo è presente il mondo LGBT, succederà la stessa cosa anche ne “La compagnia del cigno?”, lo sceneggiatore ci tiene a precisare che la sua scrittura fa leva innanzitutto sul rispetto della differenza e l’amore per gli altri: “Lo faccio non perché sono omosessuale ma perché credo che una società che si dica civile deve mettere questi valori alla base del suo sviluppo. Anche La Compagnia del Cigno racconta di questo, e anche i personaggi che non sono omosessuali o transessuali portano questi valori di rispetto dell’altro”. Successivamente confida di credere in una narrazione corale, che racconti il mondo reale e, come tale: “non può esimersi dal narrare che nel reale esistono e vivono e si muovono personaggi omosessuali o dall’orientamento sessuale non eterosessuale”. Ed infatti, il pubblico seguirà le vicende di Daniele, lo zio del protagonista, interpretato da Alessandro Roia. Nella serie interpreta un giovane uomo romano trapiantato a Milano: “seguiremo anche le sue vicende. Soprattutto seguiremo un rapporto fra zio e nipote assolutamente naturale, in cui c’è reciproca comprensione dei rispettivi orientamenti”.

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