ANTONIA FOTARAS È LA RAGAZZA OCCITANA

Quello di Antonia Fotaras non è di certo un volto sconosciuto ai telespettatori italiani, che avranno però occasione di conoscerla meglio grazie a Il nome della rosa. La fiction che riporta sul piccolo schermo il geniale romanzo di Umberto Eco la vedrà infatti nei panni di una profuga occitana, dal nome sconosciuto. Avrà un ruolo essenziale nella confusione del giovane Adso, il fedele assistente del protagonista Guglielmo da Baskerville che verrà interpretato da Damian Hardung. Il personaggio della Fotaras muoverà infatti le fila della tentazione agli occhi del novizio benedettino, riuscendo a fare leva sulla sua grande bellezza. Al pari del romanzo di Eco, la ragazza riuscirà infatti a far vacillare la fede di Adso in un momento cruciale delle indagini di Guglielmo. Il novizio cederà alle lusinghe, si interesserà alla giovane e la seguirà fra i boschi e nel fienile dell’abbazia. Senza alcun vincolo familiare, la giovane profuga cerca l’amore e la passione. Forse perché la guerra le ha strappato i genitori dalle braccia e l’ha resa orfana, un’anima perduta che riuscirà alla fine a far cadere Adso nella trappola della carne. Non sarà l’unico a finire nel suo mirino, dato che in seguito verrà sorpresa in compagnia dell’ex dolciniano Salvatore e diventerà simbolo della tentazione legata al Demonio ed al culto satanico a cui verrà associato il monaco.



LA RAGAZZA OCCITANA E  LA TENTAZIONE PER ADSO E DOLCINO

La ragazza interpretata da Antonia Fotoras nella serie Il nome della rosa sarà cruciale non solo per Adso, ma per lo stesso protagonista e per l’approfondimento legato ad alcuni personaggi secondari. A differenza del romanzo di Umberto Eco, lo sceneggiatore Andrea Porporati ha ampliato infatti lo sguardo su Dolcino e la sua famiglia e per i seguaci che il frate di Novara riuscirà a raccogliere attorno a sé. Un gruppo di personaggi che ritroveremo proprio all’interno dell’abbazia, colpita da una serie di delitti sospetti. La ragazza diventerà infatti una prova agli occhi di Bernardo Gui, che in quanto inquisitore ha una visione del tutto particolare su quanto sta succedendo. Adso sarà per la giovane profuga un passatempo, la volontà di colpire l’autorità di Guglielmo da Baskerville e frenare le indagini di quest’ultimo, ma diventerà anche motivo scatenante per Gui per accusare Salvatore di essere amico del Diavolo e di fare rituali satanici. Nel romanzo, la ragazza infatti cerca di catturare un gallo nero perché affamata. L’Inquisitore vedrà invece nella sua azione la volontà di usare l’animale nei riti satanici, gli stessi che a suo dire sono la vera causa dei delitti avvenuti nel monastero. Al pari di Salvatore e dell’amico Remigio, anche la profuga interpretata dalla Fotoras verrà processata e condannata.

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