Ai David di Donatello 2019, Roma vince il Premio come miglior film straniero. A ritirare la statuetta è il regista Alfonso Cuarón, che sul palco della kermesse ringrazia: “è un grande onore per me essere qui stasera e celebrare il cinema, ringrazio di cuore tutti i giurati, l’Academy, mi avete fatto sentire ancora più vicino al cinema italiano, che amo profondamente”. Alfonso Cuarón non dimentica di aver diverse volte trovato ispirazione nel cinema italiano, che per la sua carriera da regista è “stato una guida”. Nel suo breve discorso non dimentica inoltre di esprimere gratitudine a chi ha contribuito al suo successo: “Vorrei ringraziare Netflix, mio partner, ma soprattutto Gianluca Farinelli, la cineteca di Bologna e Andrea Occhipinti per il grande supporto. Il film – ha aggiunto il regista – è stato nelle sale Italiane per oltre 4 mesi e questo è un incredibile onore”. (Agg. di Fabiola Iuliano)
VINCITORE DEL LEONE D’ORO
Roma di Alfonso Cuaron miglior film straniero ai David di Donatello 2019: altro grande successo per il lungometraggio di Netflix, protagonista agli Oscar 2019 e vincitore del Leone d’Oro al Festival di Venezia 2018. L’opera del regista messicano ha avuto la meglio su Cold War, Bohemian Rhapsody, Il filo nascosto e Tre manifesti a Ebbing, Missouri: il racconto più intimo di Cuaron ha conquistato tutti e riceve così un altro ambito riconoscimento. Prodotto da Gabriela Rodríguez, Nicolás Celis, Esperanto Filmoj, Participant Media, Roma è il classico film d’autore: oltre alla regia, Alfonso Cuaron ha infatti curato anche la sceneggiatura, la fotografia e il montaggio.
LA TRAMA DEL FILM
Roma è un dramma raffinato, nonchè un’ode al matriarcato che prende spunto dall’infanzia di Alfonso Cuaron: ambientato tra il 1970 e il 1971 a Città del Messico, il film narra un frammento turbolento della vita di una famiglia borghese. La trama ruota attorno alla giovane domestica Cleo (Yalitza Aparicio) che, insieme alla collaboratrice Adela (Nancy Garcia Garcia), lavora al servizio di una piccola famiglia del quartiere borghese di Roma, dove è cresciuto il cineasta messicano. Sofia (interpretata da Marina de Tavira), la madre, deve fare i conti con le assenze prolungate del marito, Cleo invece deve fare fronte a delle notizie sconvolgenti che minacciano di distrarla dalla cura dei quattro figli della donna. Le due donne affrontano in silenzio contro i cambiamenti che penetrano fin dentro la casa della famiglia, dovendo far fronte allo scontro sociale ed etnico che pervade un Paese scosso dalla guerriglia tra le milizie sostenute dal governo e gli studenti che manifestano in piazza…
ROMA VINCITORE AI DAVID DI DONATELLO 2019
Protagonista al Festival di Venezia 2018, Alfonso Cuaron aveva parlato così del suo film alla Biennale: «Ci sono periodi nella storia che lasciano cicatrici nelle società, e momenti nella vita che ci trasformano come individui. Tempo e spazio ci limitano, ma allo stesso tempo definiscono chi siamo, creando inspiegabili legami con altre persone, che passano con noi per gli stessi luoghi nello stesso momento. ROMA è il tentativo di catturare il ricordo di avvenimenti che ho vissuto quasi cinquant’anni fa. È un’esplorazione della gerarchia sociale del Messico, paese in cui classe ed etnia sono stati finora intrecciati in modo perverso. Soprattutto, è un ritratto intimo delle donne che mi hanno cresciuto, in riconoscimento al fatto che l’amore è un mistero che trascende spazio, memoria e tempo». Ai microfoni di Movieplayer, il cineasta messicano ha poi aggiunto sul metodo di lavoro: «Il processo di lavoro non è stato convenzionale, ho chiamato due attrici non professioniste, due educatrici indigene, affiancando loro vere attrici. Il cast non aveva la sceneggiatura, la scopriva giorno dopo giorno; sul set gli davo delle indicazioni, ma non volevo che ci fossero interruzioni, volevo che fosse tutto naturale, come le cose della vita».