Suburra” di Stefano Sollima ha convinto al critica: “Non sembra neanche un film italiano tale è stata l’abilità nel girare le scene d’azione, la qualità delle immagini e il livello complessivo della recitazione ‘Suburra’, il nuovo lavoro con cui Stefano Sollima conferma il talento già dimostrato al cinema con ‘Acab’ e in televisione con le serie apprezzate anche all’estero ‘Romanzo criminale’ e ‘Suburra’”, ha scritto Daniele Cavalla, su La Stampa. Franco Montini, su La Repubblica, ha definito il film “corale, potente e inquietante che mescola cronaca e spettacolo”. Paolo Mereghetti, sul Corriere della Sera, ha elogiato il cast “di attori decisamente convincenti. Su tutti il ‘samurai’ di Claudio Amendola (…). Convincente anche la prova di Pierfrancesco Favino (…). Senza dimenticare i volti meno noti di Alessandro Borghi (…), Adamo Dionisi e Giacomo Ferrara a cui il film attribuisce le facce della nuova criminalità”. Ricordiamo che il film “Suburra”, clicca qui per vedere il trailer, andrà in onda su Rai 3 a partire delle 21.10 ma sarà possibile vederlo anche sintonizzando i propri dispositivi mobile a Rai Play, cliccando qui.



CURIOSITÀ SULLA PRODUZIONE DEL FILM

I generi thriller e drammatico fanno capolinea nella prima serata di Rai 3 di oggi, giovedì 25 ottobre 2018 con Suburra, una produzione del 2015 voluta da Italia e Francia curata da Riccardo Tozzi e affidata alla regia di Stefano Sollima. Il soggetto e a sceneggiatura sono state curati da Carlo Bonini, Giancarlo De Cataldo, Stefano Rulli e Sandro Petraglia mentre il montaggio è stato realizzato da Patrizio Marone e la scenografia ideata da Paki Meduri. Regista della pellicola è il romano Stefano Sollima, ‘Romanzo criminale – La serie’, ‘Gomorra – La serie’ e ‘Suburra’ sono le opere più celebri ma lo ricordiamo anche in altri momenti come ‘ACAB – All Cops Are Bastards’ con Pierfrancesco Favino presente nel cast, oppure in episodi saltuari del tormentone ‘soap’ ‘Un posto al sole’, ‘Ho sposato un calciatore’, una mini serie abbastanza attuale nei desideri delle neo-principessine italiane, un regista dedito quindi alla regia di un cinema per la televisione soprattutto, di attualità. ‘Suburra’ uscì a macchia d’olio nelle sale italiane il 14 ottobre 2015, distribuito da 01 Distribution ed ebbe un’ottima accoglienza ai botteghini. Il pubblico pagante fu numeroso, portò nella classifica delle uscite nelle sale cinematografiche il film al 35° posto nell’anno a cavallo tra 2015 e 2016 con un incasso di ben 4.624.061 euro, non male per una pellicola che nelle tematiche ha avuto decine di situazioni simili. Nel mondo delle premiazioni ‘Suburra’ ricevette ben sei candidature ai David di Donatello, molte altre nei vari Award nazionali di cui forse furono i Nastri d’Argento i momenti più fortunati ottenendo il premio di Migliore attrice non protagonista a Greta Scarano e la Migliore scenografia a Paki Meduri.



NEL CAST ALESSANDRO BORGHI

Era il 2015 quando Cattleya, Rai Cinema, La Chauve Souris, Cofinova 11 e Cinemage 9, unite assieme, produssero il film Suburra, che Rai 3 trasmetterà alle ore 21,10 di questo 25 ottobre 2018. Regista della pellicola è il romano Stefano Sollima che dirige il cast composta innanzitutto da Pierfrancesco Favino nel ruolo dell’onorevole Filippo Malgradi, un personaggio che ben si adatta al carattere solare, ma, volendo, enigmatico, eclettico, camaleontico dell’attore celebre sia nel mondo del cinema, del teatro, delle serie televisive. Favino non si è mai tirato indietro in parti impegnative ed in ‘Suburra’ tiene testa in un cast nel quale troviamo anche calibri come Claudio Amendola, Elio Germano e tanti altri ancora. Ma ecco nel dettaglio la trama del film.



SUBURRA, LA TRAMA DEL FILM

Diversi personaggi si muovono partendo da una settimana prima di una fantomatica apocalisse, personaggi di ogni livello e substrato sociale. In questo mondo quasi sospeso in un’Italia surreale, Papa Ratzinger lascia il suo pontificato, Berlusconi la politica attiva coinvolto in troppi scandali, si trovano anche personaggi della malavita romana come Numero 8, una sorta di boss mafioso ostiense il cui grande sogno è quello di trasformare il litorale romano in una piccola Las Vegas in cui prevale il gioco d’azzardo, le belle donne e la prostituzione, ovviamente il tutto condito dal traffico di droga, quella ideale è la cocaina e il cerchio si chiude. Ad una settimana dall’apocalisse, ma loro non lo sanno, le vicende politiche si mescolano con quelle di cronaca, la cronaca diventa il ring di una società declinata verso il baratro, la carne fresca da macellare in questo gioco tra poteri politici e criminalità piccola e grande ad essi legata, come sempre, è il popolo, a volte consapevole, altre invece inconsapevole, l’eterno gioco al ribasso di un’Italia che in ‘Suburra’, antico nome di un quartiere della capitale, esiste con regole diverse, codici non scritti, realtà sospese in un mondo irreale ma sin troppo reale.