In un’intervista al Corriere della Sera del 2004, Diego Abatantuono ha diviso i suoi film “Attila flagello di Dio” e “I fichissimi”, spesso accusati di essere trasse: “Non c’entrano nulla con le dottoresse e soldatesse. Nei nostri film non si vedevano glutei, neppure i miei. Sono un pezzo della storia della commedia all’ italiana, genere meraviglioso in cui lavoravano e scrivevano i grandi, da Scola a Risi a Monicelli, che è stato ucciso dall’intellettualismo di chi non voleva capirlo”. Su “Attila flagello di Dio”, diretto nel 1982 da Castellano e Pipolo, ha aggiunto: “Noi giocavamo con le nostre carte, due corse diverse di una stessa gara, occupando comunque il posto vacante del cinema comico. Non avevamo i maestri, ma l’esperienza di Castellano e Pipolo e la nostra pratica di cabaret cui io a 20 anni mi rifacevo improvvisando. I ragazzi oggi preferiscano Attila perché forse ha una marcia di surreale e di follia in più”. Ricordiamo che “Attila flagello di Dio”, clicca qui per vedere una scena del film, va in onda su Iris a partire dalle 21.00, ma sarà possibile vederlo anche in streaming grazie al portale di Mediaset, sui propri dispositivi mobile cliccando qui.
NEL CAST ANCHE ANGELO INFANTI
Attila flagello di Dio
, il film in onda su Iris oggi, mercoledì 26 dicembre 2018 alle ore 21,00. Diego Abatantuono è il personaggio principale di una pellicola uscita nelle sale cinematografiche italiane nel 1982 e intitolata Attila Il Flagello di Dio. Il film oltre ad Abatantuono vede come attori principali Angelo Infanti e Mauro Di Francesco, tutti sono agli ordine dei registi Castellano e Pipolo al secolo Franco Castellano e Stefano Moccia, due veri artisti della commedia all’italiana. La pellicola prodotta dalla Intercapital è stata distribuita nelle sale cinematografiche italiane dalla Titanus, la casa di produzione riconducibile ai fratelli De Laurentiis. Il film, ascrivibile al genere delle commedie all’italiana, non è una prima televisiva: ecco nel dettaglio adesso la trama del film.
ATTILA FLAGELLO DI DIO, LA TRAMA DEL FILM COMICO
Il re Ardarico è un regnate che governa un piccolo villaggio di barbari ubicato nell’attuale pianura padana, n una zona che corrisponde all’attuale Segrate. Un giorno quando gli uomini sono impegnati nella caccia, il villaggio viene assaltato dalle coorti romane. L’esercito della città dell’urbe potentissimo sotto il punto di vista militare rapisce le donne e ruba tutti i viveri. Al ritorno il re Ardarico non conoscendo la potenza militare delle legioni decide di partire alla volta dell’Urbe, questo allo scopo di recuperare quanto depredato. Prima della partenza il Re interpella la maga Columbia, la donna predice l’avvento di Attila, un guerriero che sconfiggerà i romani. Ardarico attirato da questa profezia si autoproclama immediatamente Attila il flagello di Dio. La missione inizia e alla decina di guerrieri partiti con Attila si uniscono La barbara Uraia e il gallo Renaulto. Molte sono le peripezie che i dodici dovranno affrontare cammino facendo, tra di queste un naufragio e svariati combattimenti. Per pagare inoltre un passaggio in nave, Attila è costretto a cedere a un mercante ligure Uraia, con la donna che sconsolata, essendo innamorata di lui, lo abbandona. Arrivati alle porte di Roma inavvertitamente i barbari danneggiano l’acquedotto romano mettendo in difficoltà l’intera città. Il senato romano non avendo forze da inviare manda una missione di esplorazione comandata dal centurione Fusco Cornelio. Il centurione chiede per la libertà del gruppo la mano di Urania, Attila rifiuta in maniera sdegnosa essendo lui stesso innamorato della donna. L’ultima battaglia vede i barbari soccombere, gli unici a salvarsi saranno un manipolo di superstiti che grazie all’ennesimo colpo di fortuna riusciranno a fuggire con una …mongolfiera. Il finale è dedicato al ritrovamento di Uraia, un ritrovamento che sarà il prologo di una storia d’amore tra la donna barbara e Attila il flagello di Dio.