Continuano le indiscrezioni sulle manager di Pamela Prati, “colpevoli” di avere messo in piedi una sorta di matrimonio-bugia proprio con protagonista la nota showgirl sarda, ad un passo dalle nozze con tale Mark Caltagirone. Eliana Michelazzo (una delle due donne che si occupa degli ingaggi lavorativi per merito della sua agenzia), dovrebbe essere sposata con un uomo che si chiama Simone Coppi. L’attrice e attuale concorrente di Ballando con le Stelle, raggiunta da Dagospia, ha avuto modo di svelare un particolare retroscena proprio in merito a questa questione. Eliana e Simone si sarebbero uniti in matrimonio addirittura dieci anni addietro. Peccato però che, in questo lungo periodo, non esistano degli scatti che li raffigurano insieme. Lei inoltre è molto social, come mai non ha mai pensato di postare una foto con il suo bel maritino? Per caso lui è molto riservato, ama la privacy e non vuole mostrarsi? Sarà… fatto sta che tutto questo, fa proprio pensare ad una storia già vista (ed anche più recente) che vede proprio come protagonista Pamela Prati e il suo sposo fantasma.
Manuela Arcuri svela un “segreto” di Eliana Michelazzo
Guarda caso, anche Simone Coppi, esattamente come Mark Caltagirone, possiede un cognome importante (i Coppi sono dei famosi avvocati). Inoltre l’uomo in questione, non sarebbe mai stato visto da nessuno, nemmeno dalle persone molto vicine ad Eliana Michelazzo. Se anche voi sentite puzza di bruciato… siete delle cattive persone! In funzione di questo, Dagospia ha raggiunto Manuela Arcuri, che ha dichiarato di non avere mai conosciuto il presunto marito dell’ex corteggiatrice. L’attrice per capirci meglio, è stata contattata proprio perché questo fantomatico coniuge, sarebbe stato spacciato dal gossip per una sua ex fiamma. “Io non so chi sia questo signore, non l’ho mai visto. Anni fa Pamela (Perricciolo, ndr), la socia di Eliana, mi parlava di lui perché voleva presentarmelo. Non solo, mi fece parlare al telefono con una persona ma sinceramente credo sia un personaggio completamente inventato”.