Report, puntata del 2 dicembre 2012 (video Rai) – E’ andata in onda ieri sera una nuova puntata di Report, condotta ovviamente da Milena Gabanelli su Rai Tre. L’appuntamento del 2 dicembre inizia ribadendo il fatto che la classe politica italiana, quando si tratta di diminuire i propri privilegi, per una ragione o per un’altra sceglie sempre di rimandare la questione. Tanto per fare un esempio, è bastato lo sciopero dei mezzi pubblici di giovedì scorso, che tra l’altro a Roma non si è nemmeno svolto, per rimandare il dibattito su alcune questioni relative ai vitalizi e a speciali “liquidazioni” previdenziali ricevute dai parlamentari completamente esentasse. Ma andiamo con ordine: il primo argomento trattato nel coso della serata riguarda la gestione di Alitalia, vicina al fallimento nel 2008 e ancora oggi in gravi difficoltà. L’inviata che ha seguito il caso spiega che l’Italia è l’unico Paese al mondo in cui le aziende a partecipazione statale che si trovano in fallimento vengono gestite da commissari eletti dalla politica e non dalla magistratura: in ragione di ciò, se il commissario giunge a delle conclusioni che non piacciono al ministro di turno o a qualche altra carica istituzionale, vengono messi nelle condizioni di dover abbandonare il proprio compito. Nel 2008 l’allora presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, seppure in presenza di un’ottima offerta avanzata da parte del gruppo francese Air France, rifiutò ogni ipotesi di fusione parlando dell’interesse di una cordata di imprenditori italiani che avrebbero dovuto rilanciare il gruppo. Alla fine il servizio mostra che fino ad oggi tutti i debiti di Alitalia, o buona parte di essi, sono stati a carico dello Stato Italiano e vi sono ancora oltre 35 mila creditori che ancora non hanno ricevuto quanto gli spetta. Inizialmente fu inviato il commissario Augusto Fantozzi che, dopo una prima fase di valutazione dei conti di Alitalia, aveva accertato una scellerata gestione della compagnia incolpando la precedente dirigenza. Successivamente il governo inviò altri tre commissari che di fatto sconfessarono tutto il lavoro di Fantozzi, evidenziando alcuni errori di calcolo da parte di quest’ultimo. Fatto sta che la magistratura ha inviato un sollecito ai tre commissari in quanto i 35 mila creditori sono ancora in attesa di riscossione. La gestione complessiva di Alitalia ha portato dunque a perdite negli ultimi tre anni per 800 milioni di euro e di 173 milioni soltanto nei primi tre mesi del 2012. Il servizio successivo della serata riguarda il trattato di collaborazione energetica tra  Italia e Serbia stipulato dall’allora Ministro per il Commercio Estero, Claudio Scajola, che attualmente risulta indagato per corruzione internazionale. In pratica nel gennaio 2009 da Roma partì un aereo di politici e imprenditori italiani alla volta del Montenegro per stringere un patto con il governo locale. In sostanza l’Italia si è impegnata ad acquistare energia elettrica proveniente da 13 centrali idroelettriche montenegrine a un prezzo incredibilmente alto, circa 150 euro al Megawattora, quando invece lo stesso governo del Montenegro lo vende sul proprio territorio a una media di 35-40 euro. Resta poi da capire come mai sia stato concesso un canale così privilegiato proprio a un’azienda italiana che opera nel campo dell’energia, come la Seci Energia, che fa capo a Gaetano Maccaferri, mentre molte altre non sono state nemmeno informate di questa possibilità. E’ poi ancora un mistero il perché una delle migliori aziende italiane municipalizzate come la lombarda A2A abbia investito nella più grande banca del Montenegro qualcosa come 500 milioni di euro, dei quali 80 restano fermi in questo istituto nonostante la stessa società abbia richiesto credito ad altri istituti per finanziare le proprie attività. 



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