“Nessuno di noi si sarebbe aspettato una cosa del genere”. A parlare è Fabiola Bacci, che ha ripercorso a Domenica In la tragica morte di sua figlia Jennifer Sterlecchini, uccisa nel 2016 per mano del suo ex: “ho deciso io di accompagnarla, poteva scapparci un ceffone e io ero lì. Era la mia paura di mamma, creo sia normale”, ha rivelato l’ospite di Mara Vener. Fabiola Bacci ha inoltre ricordato il primo incontro con Davide Troilo, colui che da lì a qualche tempo sarebbe diventato l’assassino di su figlia: “quando l’ho conosciuto non ero d’accordo, lui era separato, aveva un bambino, io per mia figlia aspiravo a qualcosa di diverso. Tra me e mia figlia c’è stata una rottura e lei ha deciso di andare a convivere con lui”. I primi problemi hanno avuto inizio quando lui ha perso il lavoro, ma quando Jennifer si è fatta carico della situazione economica dell’intera famiglia tutto è degenerato. Dalla rottura alla persecuzione il passo è stato breve, fino al tragico epilogo. “Lei voleva dei bambini, voleva sposarsi, voleva andare a vivere in Spagna”, ha ricordato la madre di Jennifer. (Agg. di Fabiola Iuliano)



La mamma di Jennifer Sterlecchini non si arrende

Fabiola Bacci, ospite oggi 21 ottobre di Domenica In, continua a portare avanti la sua battaglia contro il rito abbreviato concesso a chi si è macchiato di un delitto. Parla a ragion veduta la donna di Pescara, la cui figlia Jennifer Sterlecchini è stata uccisa dal suo ex Davide Troilo. La dinamica dei fatti è stata ricostruita pochi giorni fa ad Amore criminale grazie alla nota tecnica della docufiction, tipica del programma di Rai 3. La Bacci tuttavia non vuole parlare di quanto accaduto quel giorno, ma di quello che succede ancora oggi all’interno delle aule di tribunale. Dopo aver colpito per 17 volte l’ex fidanzata, Troilo ha ricevuto uno sconto di pena fino a 30 anni di carcere grazie al rito abbreviato. Ed ora Fabiola Bacci vuole opporsi con tutte le forze a questa concessione presente nel sistema giudiziario italiano. Grazie a Noi per la famiglia la mamma di Jennifer ha già avviato una raccolta firme, al fianco del figlio Jonathan. In particolare vogliono sostenere quanto portato avanti da Nicola Molteni, il Deputato della Lega che ha presentato un progetto che prevede l’abolizione degli sconti di pena per chi è accusato di reati efferati. Ed è il caso di Troilo, che ha massacrato l’ex fidanzata solo perché non riusciva ad accettare la loro separazione, colpendola più volte a pochi metri di distanza da mamma Fabiola e un’amica, accorse quel giorno per aiutare la ragazza a traslocare.



Clicca qui per il video della prima condanna a Davide Troilo

Fabiola Bacci, non si è mai data per vinta…

Fin dalla perdita della figlia Jennifer Sterlecchini, Fabiola Bacci non si è mai data per vinta. Il dolore è aumentato non solo per la morte della 26enne, avvenuta a pochi metri di distanza da lei, ma soprattutto per la possibilità data all’ex fidanzato Davide Troilo di usufruire del rito abbreviato e quindi dello sconto di pena. Non è la prima volta che la famiglia Sterlecchini si unisce a tanti altri familiari e amici delle vittime di omicidio per dare battaglia a quella che vedono come un’ingiustizia legale. In casi particolari dove è evidente la gravità del fatto compiuto, non dovrebbe essere concesso nessun beneficio e l’unica sentenza dovrebbe riguardare l’ergastolo. E’ quanto afferma Fabiola e l’associazione Noi per la famiglia, ma anche di tanti altri sopravvissuti che devono convivere sia con la perdita dei propri cari sia con quello che vedono come una beffa da parte dello Stato.



Nessun risultato per ora: la battaglia non è semplice e lo dimostra la discussione delle proposte di legge presenti in Parlamento già dal 2013, ricorda Il Messaggero. Ad oggi niente sembra essersi mosso, ma le famiglie delle vittime continuano a battersi per ottenere una risposta positiva.

La prima condanna a Davide Troilo