Orietta Berti fa un regalo a Gigi Marzullo, che a sua volta la bacia. Ma cosa succede? “Se volete bacio pure la Fialdini”. “Nooo”, protestano al Tavolo. Dietro la scrivania siede anche Marco Mengoni: “Grazie per essere rimasto con noi”. Quando tocca alla clip, lui non è molto contento. “Non mi rivedo mai. Basta, per favore! Perché non essendo un attore non so frenarmi. Poi me ne vado a piangere nel dietro le quinte”. Cosa lo commuove, in particolare? “Nel 2019 compirò dieci anni di carriera, e se ci penso…”. Incredibile, davvero. Marco è molto emozionato. “Sai che sei un ‘santo’?”. Quest’uscita di Fazio è un po’ eccessiva. Con la Fialdini si scherza: “Francesca, lo dico a te perché hai amicizie molto in alto”. Voglio non è certamente una canzone da chiesa: lo stesso Marco contesta una cosa. “Dice ‘voglio ballare nudo'”. Poi fa un collegamento: “Va be’, nel giardino dell’Eden…”. [agg. di Rossella Pastore]



Il “papà” di Marco Mengoni

Marco Mengoni canta Buona vita e Voglio. “Sai che lui mi chiama papà?”, dice Fazio a Filippa. Il motivo è chiaro: “Ha vinto il mio Sanremo!”. Poi dice una cosa un po’ strana: “Papà, e tra poco anche nonno”. Che Mengoni stia per diventare padre? Ad oggi è un’ipotesi improbabile: era solo una battuta. “Sono passati due anni e mezzo dal mio ultimo disco. Ci tenevo a sottolineare che è la prima volta che vengo in tv. Ho fatto tante cose in questo periodo: non a caso ho creato cinque versioni dell’album, e non vedo l’ora di cominciare il tour”. Segue elenco delle tappe: “E le abbiamo dette tutte!”, chiosa Marco entusiasta. Poi parla dell’album: “Atlantico è un viaggio attraverso diverse sonorità. Ho viaggiato tantissimo, andando alla ricerca di input differenti. Non a caso si chiama Atlantico“. [agg. di Rossella Pastore]



I nuovi singoli

Marco Mengoni è l’ospite musicale italiano della puntata di domenica 4 novembre 2018 di Che tempo che fa. L’ex vincitore di X Factor arriverà negli studi di Fabio Fazio per presentare i singoli “Buona vita” e “Voglio” che anticipano l’uscita del nuovo album di inediti “Atlantico”. Un ritorno molto atteso quello di Marco Mengoni, che nel corso di questi anni si è conquistato un posto di tutto rispetto nel panorama musicale italiano. In occasione dell’uscita del nuovo disco, Mengoni ha annunciato una release davvero unica, mai realizzata finora in Italia. Ecco di cosa si tratta.



Marco Mengoni e Atlantico Fest – Attraversa la musica

Per il lancio del nuovo disco “Atlantico“, in uscita il 30 novembre, Marco Mengoni ha organizzato l’ATLANTICO FEST – Attraverso la musica, tre giorni di eventi che si svolgeranno a Milano a cominciare dal 29 di Novembre. Il cantante ha voluto trasformare l’uscita di un album in un momento di condivisione live e reale, dove incontrerà i fan in diverse location. Un progetto nato con la collaborazione di Punk For Business, un’agenzia di eventi che fa parte di Worldwide Shows Corporation. Atlantico arriva a tre anni di distanza dall’ultimo album “Le cose che non ho”, un disco importante che l’ha messo anche alla prova come ha raccontato durante alcune interviste. “Dopo anni particolarmente intensi con due album usciti a poca distanza” – ha raccontato Marco – “ho deciso di staccare tutto, di prendermi il tempo per viaggiare, il tempo per vivere. Avevo bisogno di esperienze, di conoscere, di vedere. Ho lavorato due anni a questo progetto. Due anni pieni“. E’ nato così Atlantico, un viaggio musicale che ha visto il cantante collaborare anche con Tom Walker e la cantautrice brasiliana Vanessa Da Mata. Il disco sarà pubblicato il 30 novembre in cinque edizioni speciali tutte da collezionare con copertina diverse e bonus tracks.

Atlantico, ecco perché

Da dove nasce la scelta del titolo “Atlantico”? A raccontarlo è stato lo stesso Marco Mengoni che per la registrazione di questo nuovo album di inediti si è impegnato davvero tanto. Tre lunghi anni di gestazione, che hanno visto il cantante viaggiare spessissimo in giro per il mondo. Dai suoi continui viaggi sull’Oceano è nata l’idea di chiamare il disco “Atlantico“: “Quando ho pensato a come sarebbe stato giusto definirlo, mi sono ricordato di quante volte, durante i miei viaggi, avevo attraversato l’Atlantico ed è in quel momento che ho capito sarebbe stato quello il titolo. Un contenitore di vita, un oceano. Appunto“.